L’Aquila, 2 marzo 2013 – [NdR: il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, risponde al comunicato stampa di L’Aquila che Vogliamo, a firma di Vincenzo Vittorini. Ecco la nota completa del sindaco]
Il dott. Vincenzo Vittorini, consigliere comunale, mi rivolge un pesantissimo e sguaiato attacco non politico ma sulla mia vita privata, con considerazioni nauseanti, da parvenu della politica.
D’altronde, fino a pochi mesi fa badava solo ai fatti suoi e oggi non può capire che si può vivere la politica come servizio non avendo, per esempio, le categorie neanche per capire che in sette anni da deputato, più della metà dei miei compensi, per più di 420 mila euro, sono stati da me versati, in modo convinto e con orgoglio, al mio partito, i Democratici di sinistra, che con il contributo di tutti i suoi deputati ha potuto fare politica tra gente, su tutto il territorio nazionale.
Dal 1990, data della mia prima elezione a consigliere comunale, tutte le mie denunce dei redditi e per molti anni anche quelle di mia moglie, sono state sempre pubblicate. La città conosce da sempre la mia vita privata, chiara come un libro aperto, sino alle ultime denunce dei redditi che mi vedono ormai in fondo alle classifiche, cosa che non mi sconvolge più di tanto, avendo fatto io una scelta di vita che non considera i miei interessi personali.
Nel ribadire che il mio impegno è sotto gli occhi di tutti e dura da decenni, ritengo però a questo punto di dover fare una considerazione, su questo ennesimo isterico attacco del consigliere Vittorini. Anche da medico credo che il dott. Vittorini, certamente per fatto reattivo, non sia molto presente a se stesso, non stia bene.
Tutti noi lo stiamo aiutando con rispetto per le sue vicende personali, sopportando, per esempio, i suoi scomposti atteggiamenti in commissione e in Consiglio comunale, degni più di ridicole riunioni condominiali che di un’assise civica.
Pur nella comprensione del suo stato, mi sembra che in certi momenti cominci ad approfittare della nostra pazienza.
Considerando anche la delicatezza della sua professione, ritengo che le persone a lui più vicine dovrebbero porsi il problema di aiutarlo e farlo aiutare a superare questa fase così difficile.
Dico questo perché ritengo i suoi comportamenti assolutamente fuori luogo rispetto a quello che dovrebbe essere il suo livello culturale e la sua educazione.