SALUTE, ELEZIONI: IN AGGUATO LA SINDROME DEL “TROMBATO”

Nicola-Cosentino22 gennaio 2013 – C’è chi era sicuro di meritare un posto in lista, ma all’ultimo minuto si ritrova a fare i conti con un’esclusione, e chi ha fatto il bel gesto ‘sfilandosi’ prima di incassare il cartellino rosso. Via via che si definiscono le liste elettorali, si infoltisce il popolo dei ‘trombati’, politici di lungo corso, volti celebri, peones o nomi nuovi che, nonostante i rumor, si troveranno fuori dalla sfida elettorale.

“Si tratta di una ‘sindrome’ che provoca ripercussioni diverse, in base al tipo di ‘trombato'”, spiega all’Adnkronos Salute lo psichiatra Tonino Cantelmi, professore di psicologia dello sviluppo alla Lumsa, che tra il serio e il faceto disegna l’identikit degli esclusi dalle liste elettorali. “C’è il vanaglorioso, il tradito, lo snob e il riciclato”, dice lo psichiatra. Delle quattro tipologie, l’ultima è l’unica che, per il momento, ce l’ha fatta: si tratta infatti di un politico che, escluso da una lista, è riuscito a infilarsi in quella di un altro schieramento e dunque, per ora, si è salvato.

“Questo non è accaduto invece al vanaglorioso: un personaggio che si immaginava più valido, potente o abile di quello che è. La ‘bocciatura’ lo costringerà a riprendere contatto con la realtà, e non è da escludere che l’esperienza lo porti a cadere in depressione”, dice lo psichiatra.”Il tradito, invece – prosegue Cantelmi – aveva fatto accordi e patti di ferro, intessuto alleanze e creato una rete di rapporti e favori che gli avevano fatto credere di essere ‘blindato’. Ecco, l’esclusione in questi casi può scatenare prima una forte rabbia, portando a immaginare ritorsioni e vendette per una decisione ‘subita’ e vissuta come un’ingiustizia, insieme alla depressione per non avercela fatta”.

C’è poi, prosegue Cantelmi, “lo snob, che voleva essere in lista o aveva avuto delle richieste in questo senso. Ma poi, subodorata la mala parata, ha fatto il bel gesto, rinunciando o sfilandosi dalla contesa prima di incassare la ‘bocciatura’ pubblica”. Un atteggiamento che tutela in parte la persona degli effetti di una delusione innegabile e gli consente di ‘salvare la faccia’, ma che “sicuramente lascia l’amaro in bocca”, e che secondo lo psichiatra, ricorda “la storia della volpe e l’uva”.

Infine c’è il ‘riciclato’, “che almeno per ora è riuscito a evitare di ritrovarsi fra i trombati, a costo di qualche acrobazia politica e attente trattative. Il problema è che stiamo assistendo a una mancanza di criteri certi e condivisi per la messa a punto delle liste – nota lo psichiatra – cosa che moltiplicherà i drammi personali e collettivi in questa fase elettorale. Per dire, la militanza politica non è più un criterio valido per tutti, come anche l’appartenenza alla società civile o l’assenza di condanne. Una mancanza di paletti che si traduce in una notevole dose di confusione”.

Occhio poi alle quasi-trombature: è il caso dei candidati a cui sono stati promessi ‘mari e monti’, si ritrovano sì in lista, ma non certo in una posizione blindata, anzi sono quasi certi di non farcela. “Ecco, direi che questa è una ‘trombatura mascherata”, conclude Cantelmi, che può suscitare amarezza, ansia e delusione nei malcapitati.
(AdnKronos)