COMMISSIONE GRANDI RISCHI: ECCO LA SENTENZA COMPLETA, ORA PROCESSO A BERTOLASO?

marco_billiL’Aquila, 19 gennaio 2013 – COMMISIONE DOVEVA PREVEDERE RISCHI
“La Commissione di cui gli imputati fanno parte non si chiama Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione delle Calamita’, ma Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi.

Tra il concetto di previsione della calamita’ (terremoto) e il concetto di previsione del rischio (di possibile realizzazione della calamita’) – spiega in sentenza il giudice Billi – vi e’ dunque una sostanziale differenza: la previsione della calamita’ consiste nella determinazione delle cause e degli sviluppi di un accadimento naturale (quale il terremoto) che necessita di conoscenze scientifiche attualmente non disponibili; la previsione del rischio e’ invece la formulazione di un giudizio, di una valutazione prognostica, circa la realizzazione in concreto di una situazione potenziale e circa quelle che potranno essere le possibili conseguenze dannose derivanti da un accadimento non prevedibile quale il terremoto”.

“Il compito della Commissione – aggiunge il giudice – e’ dunque quello di prevedere i rischi a scopo di prevenzione. In tal senso la prevenzione del rischio e’ attivita’ di individuazione di quell’insieme di misure precauzionali tese a rilevare e contenere, in anticipo, quelle circostanze, che se ignorate o sottovalutate, possono (potrebbero) evolvere in gravi eventi di danno”.

CENTOFANTI: ”ORA PROCESSO A BERTOLASO”

“Non aggiungono niente di nuovo, sono una sintesi del lungo lavoro di inchiesta e di testimonianza arrivate alla conclusione della condanna. Oggi c’è la conferma nonostante quanto dice il ministro Clini che ha tacciato di oscurantismo il tribunale dell’Aquila”.

Lo ha detto Antonietta Centofanti, presidente del comitato vittime Casa dello studente, commentando le motivazione della sentenza nei confronti della commissione Grandi rischi.

“Qui non è stata condannata la scienza ma un malcostume, cialtroneria e pressappochismo con cui si affrontano temi che riguardano il bene comune – ha continuato – lo confermano le intercettazioni telefoniche a carico dell’allora capo della protezione civile, Guido Bertolaso, che nei colloqui con l’assessore Stati ha parlato di riunione mediatica”.

“Questa non è una invenzione, spero che anche Bertolaso finisca sul banco degli imputati e mi auguro che risponda di questa condanna che reputo criminosa”, conclude.

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