15 gennaio 2013 – Il Dipartimento della Protezione Civile continua a seguire con attenzione l’evoluzione dei fenomeni registrati dalle reti dei Centri di Competenza – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Università di Firenze – negli ultimi giorni sul vulcano Stromboli.
Il 10 gennaio il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha emesso un avviso di criticità elevata, tuttora vigente, a seguito di un trabocco lavico, di fenomeni di rotolamento di blocchi incandescenti osservati lungo la Sciara del Fuoco e di un progressivo aumento dell’attività vulcanica ai crateri sommitali.
A partire dalle prime ore del 14 gennaio, il trabocco lavico, già osservato nei giorni scorsi, e intensificatosi durante la notte del 13 gennaio, ha dato origine ad un ulteriore flusso lavico, che scorre in direzione nord-est lungo la Sciara del Fuoco. L’intensa attività vulcanica, la notevole frammentazione dell’orlo del cratere di nord-est e la colata di lava, rendono probabile il verificarsi di nuovi rotolamenti di materiale lungo il versante.
Sull’isola sono presenti dal 13 gennaio tecnici di protezione civile, tra cui un rappresentante del Dipartimento, con il compito di verificare, insieme al personale dei Centri di Competenza presenti sul territorio, lo stato di attività del vulcano.
Stato di attività. Nella giornata del 12 gennaio è stato registrato un forte aumento del tremore vulcanico, a cui è seguita una spiccata deformazione del suolo nella parte sommitale del vulcano Stromboli. In particolare, da un’attenta analisi si è osservato che questo fenomeno sembrerebbe imputabile al parziale franamento di una porzione dell’orlo del Cratere di nord-est, che ha prodotto il distacco e il rotolamento di materiale caldo lungo la Sciara del Fuoco fino al mare. Questo ha provocato il sollevamento di grosse nubi di ceneri e vapore.
Nella mattinata del 13 gennaio è stato effettuato un sorvolo, nel corso del quale sono state fatte riprese con la telecamera termica dai tecnici dell’Ingv, per evidenziare l’eventuale presenza di fratture di nuova formazione sul versante della Sciara del Fuoco. Al sorvolo, è seguito un sopralluogo in area sommitale che ha permesso di osservare che l’attività vulcanica seppur intensa si mantiene stazionaria.
Il Centro Funzionale Rischio Vulcanico del Dipartimento continua nell’attività di presidio, sia attraverso i Centri di Competenza (Ingv e Università di Firenze), che attraverso proprio personale presente sull’isola. Nonostante la costante attività di monitoraggio, lo Stromboli è caraterizzato da attività continua e persistente che può dar luogo a variazioni repentine non prevedibili.
Incontri di componenti e le strutture operative locali. Per fare un punto sulla situazione in atto, si è svolta stamattina una riunione presso la Prefettura di Messina a cui hanno partecipato rappresentanti del Comune di Lipari e della Regione Siciliana. Parallellamente, si è tenuto anche un incontro operativo sull’isola per illustrare lo stato di attività del vulcano e valutare le iniziative di prevenzione da adottare, cui hanno preso parte, oltre al personale del Dipartimento, i rappresentanti dell’arma dei Carabinieri, il Presidente della Circoscrizione, le guide vulcanologiche e i ricercatori dei Centri di Competenza.
Si ricorda, infine, che dal 31 dicembre 2012 è scaduto lo stato di emergenza che attribuiva al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, in veste di Commissario delegato del Governo, gli strumenti necessari per fronteggiare i danni causati dagli effetti indotti dai fenomeni vulcanici nell’isola di Stromboli. Di conseguenza, le amministrazioni ordinariamente competenti sul territorio sono subentrate nella gestione di queste attività.
Fonte: Dipartimento Protezione Civile