8 gennaio 2013 – “Desideriamo informare che in occasione del Consiglio Comunale, Seduta Straordinaria Aperta di giovedi 10 gennaio ore 15:30, sulla sicurezza della città dell’Aquila, i cittadini porteranno in Consiglio Comunale la lettera sulla sicurezza antisismica degli edifici puntellati e riaperti al pubblico con le firme di centinaia di liberi cittadini fino ad ora raccolte.
Le domande dei cittadini, in sintesi, sono le seguenti: gli edifici puntellati e/o riaperti al pubblico seppure non ristrutturati, nella città dell’Aquila, sono antisismici? La Basilica di Collemaggio, messa in sicurezza ma non ristrutturata, è antisismica?
La risposta pubblica del 19 dicembre (Question Time) fornita dal Sindaco (“Una certificazione antisismica sui puntellamenti non è prevista per legge” e “chi ci va lo fa volontariamente”, ecc.) non può essere essere considerata soddisfacente in quanto non garantisce la sicurezza antisismica, in zona sismica, degli edifici puntellati e riaperti al pubblico.
Inoltre, a quanto ci risulta, in base al DM 14-1-2008, la normativa prevede obbligatoriamente, anche per le opere provvisionali (puntellamenti), la verifica per azioni sismiche.
Abbiamo, pertanto, richiesto cortesemente al Sindaco Cialente una risposta scritta su base tecnica e normativa che tenga conto, per maggior chiarezza, della seguente domanda:
su quale base normativa si possono tenere aperti al pubblico, in zona sismica, edifici dichiaratamente non certificati antisismici?
Giovedì avremo la risposta?”.
Patrizia Di Cristofaro e Daniela Piancatelli Il testo della lettera: All’attenzione Assessore regionale alla Protezione Civile Al Capo della Protezione Civile Agli Organi di Stampa |
Oggetto: lettera aperta “Garanzie documentate di sicurezza antisismica del centro storico della città dell’Aquila”
Dopo i recenti articoli di stampa relativi alla sicurezza del centro storico per i giovani che lo frequentano, come cittadini chiediamo certezze immediate sulla sicurezza antisismica degli edifici, puntellati e/o riaperti al pubblico seppure non ristrutturati, della città dell’Aquila
Riportiamo parte dell’ultimo articolo sull’argomento “Movida in centro storico. Nuovo allarme sicurezza” apparso il 10 novembre sul quotidiano “Il Centro”:
“Alcuni giorni fa la scossa di magnitudo 3.6 nel cuore della notte ha messo di nuovo in luce tutte le debolezze della città in tema di protezione civile. Così il capo del Dipartimento di Protezione civile, Franco Gabrielli, ha chiamato l’assessore regionale Gianfranco Giuliante e gli ha chiesto come s’intende intervenire in centro storico in caso di una scossa più violenta. La risposta è: non si sa. Nessuno sa come comportarsi se con le scosse pezzi di palazzi puntellati dovessero cadere in testa ai giovani che il giovedì e il sabato sera affollano le vie del centro riaperte alla vita. E non si sa come governare eventuali attacchi di panico.”
Come genitori che cosa dobbiamo dire ai nostri ragazzi che escono per andare in centro? E come dobbiamo comportarci quando si organizzano eventi all’interno di edifici non ristrutturati?
Perché queste risposte non arrivano? Eppure è del 21 febbraio 2012 la nota del comandante dei vigili del fuoco relativa a puntellamenti e sicurezza ed il 16 ottobre era stato approvato in Consiglio Comunale un ordine del giorno relativo ai puntellamenti in centro storico. Nessuna delle risposte apparse sugli organi di stampa rassicura sulla sicurezza in caso di sisma. Ed è del 30 maggio 2012 il preoccupante articolo apparso su “Il Messaggero” “Basilica di Collemaggio: la stabilità è a rischio”, relativo alla sicurezza della Basilica di Collemaggio: che interventi sono stati fatti da allora per garantirne la sicurezza antisismica, possiamo saperlo, in considerazione che da allora prosegue regolarmente la celebrazione di funzioni e concerti all’interno?
In alternativa, fornite a noi cittadini un’immediata ma documentata smentita a queste notizie, ormai sappiamo quanto la comunicazione del rischio e del non rischio sia importante.
A voi Istituzioni, che avete avuto a disposizione sia il tempo sia gli strumenti, chiediamo delle risposte documentate e non generiche, alla richiesta legittima di sicurezza dei luoghi frequentati dai nostri giovani.
Ed infine, dopo aver discusso da tempo con i nostri ragazzi dell’opportunità e del rischio di passeggiare fra macerie e locali “provvisoriamente agibili”, adesso, alla luce di tutto questo ed in attesa di una concreta e fattiva risposta, poniamo a voi la domanda che ci rivolgono i ragazzi: “e dove possiamo andare”?
Genitori e cittadini della città dell’Aquila