5 gennaio 2013 – “Il terremoto che ha interessato l’area dei Monti Nebrodi, vicino Messina, non desta sorprese. La zona e’ compatibile con sismi di magnitudo compresa tra 4 e 4,5”. Lo ha detto all’AGI Stefano Gresta, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). I Monti Nebrodi sono un’area di contatto tra la placca africana, che spinge verso Nord-Est, e la placca Euro-Asiatica.
“E’ dal 31 dicembre – ha riferito Gresta – che stiamo registrando scosse piccole inferiori a magnitudo 2, quindi percepibili solo dagli strumenti. La scossa di stamattina, invece, e’ stata piu’ intensa e quindi e’ stata sentita da tutta la popolazione. Dopo sono state registrate alcune repliche di magnitudo inferiore a 3”. Sulla base della carta della pericolosita’ sismica, la zona ha uno scuotimento del suolo previsto compreso fra 0,15 e 0,175. “Non altissimo, quindi, ma nemmeno tra i piu’ bassi”, ha osservato l’esperto.
Su cosa succedera’ nelle prossime ore e nei prossimi giorni e’ impossibile prevederlo: “Servirebbe una palla di vetro”, ha precisato Gresta. “Tuttavia, continuiamo a monitorare la situazione – ha detto l’esperto – le nostre reti in Sicilia funzionano bene”. Infine il presidente dell’Ingv ha precisato che “non c’e’ alcun collegamento tra il terremoto in Sicilia e lo sciame sismico nel Pollino”. Si tratta di due “aree diverse” – ha concluso – e i terremoti sono “indipendenti”