3 gennaio 2013 – Le motivazioni del gup di Teramo, Marina Tommolini, che ha condannato a ottobre scorso all’ergastolo Salvatore Parolisi sono state depositate ieri. Ma ne’ i legali del caporal maggiore (Valter Biscotti e Nicodemo Gentile) ne’ il legale della famiglia Rea (Mauro Gionni) hanno ancora avuto copia ne’ hanno avuto possibilita’ di leggerla per capire cosa abbia convinto il gup Tommolini a condannare al carcere a vita il sottufficiale.
Il “no comment” accomuna difesa e parti civili. “Non possiamo rilasciare commenti senza aver letto le motivazioni della sentenza”, dicono i legali. Per i difensori di Parolisi, al di la’ dei commenti, sembra certa la strada del ricorso in Appello, se non altro perche’ vogliono dimostrare la completa estraneita’ al delitto di Ripe di Civitella (avvenuto il 18 aprile del 2011 nel bosco delle Casermette) ed anche che Parolisi ha detto sempre la verita’.
E’ stata questa l’impostazione difensiva tenuta durante il processo. Le motivazioni di condanna di Parolisi sono contenute in 67 pagine in cui il gup farebbe emergere come la prova fattuale della colpevolezza sia piu’ forte di quella scientifica. Quel delitto sarebbe la risposta al rifiuto di Melania ad avere un rapporto sessuale al bosco delle Casermette dove la coppia si sarebbe diretta il giorno della scomparsa di Melania spostandosi da Colle San Marco. La donna doveva fare pipi’ e si era nascosta dietro al chiosco; il marito avrebbe voluto avere un rapporto sessuale, ma Melania avrebbe rifiutato scatenando la sua ira culminata con le 35 coltellate mortali.