“Sarei felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari” ha dichiarato il neo assessore alla Cultura della Regione siciliana, Antonino Zichichi, che è stato subito stoppato dal governatore Rosario Crocetta:
“Con il referendum che si è svolto a giugno del 2011 gli italiani hanno detto no all’energia nucleare. E in quell’occasione i siciliani si sono espressi con oltre due milioni di voti contro quel tipo di energia”.
Ma come funzionerebbero delle centrali nucleari in una terra altamente sismica come la Sicilia, che deve fare i conti ogni giorno con emergenze continue? “Il problema non è il fatto che sia una terra sismica – dichiara a BlogSicilia l’ingegnere Carlo Martellli, presidente dell’ ISSO– quanto piuttosto che l’Italia e la Sicilia in questo caso, non mi sembrano pronte a fare un passo di questo genere. Le centrali nucleari esistono già in paesi più progrediti di noi come il Giappone e la Francia e anche loro hanno avuto grandi problemi, mi riferisco a Fukushima. Ma i nipponici non furono sorpresi dal sisma, ma dal violento maremoto che comunque potrebbe verificarsi anche in Sicilia come è già accaduto in passato. Se si dovessero costruire nell’Isola bisognerebbe farle sorgere nelle zone che hanno una minore vulnerabilità sismica, ma rimango scettico”. (continua a leggere su blogsicilia.it) |