8 novembre 2012 – La Nasa ha scelto l’Italia come sede della riunione periodica del Science Working Group di Juno, la sonda spaziale che sta proseguendo regolarmente il suo viaggio verso Giove.
La scelta della Nasa sottolinea cosi’ l’impegno eccezionale de L’Aquila e dei tecnici locali nel portare a termine, nonostante le difficolta’ derivate dal terremoto del 2009, la realizzazione di KaT (Ka-Band Translator), uno dei due strumenti italiani a bordo della sonda Juno e realizzato da Thales Alenia Space negli stabilimenti aquilani. L’altro strumento italiano sulla sonda della Nasa e’ Jiram, Jovian InfraRed Auroral Mapper.
Ieri la Nasa ha quindi consegnato targhe di riconoscimento ai tecnici aquilani di Thales Alenia Space, all’Agenzia Spaziale Italiana e ai responsabili dei team scientifici degli strumenti Jiram e KaT. “La scelta” di portare in Italia il Science Working Group “e’ un importante riconoscimento dell’eccellenza tecnologica dell’Italia e delle grandi potenzialita’ industriali e progettuali, efficacemente coniugate con eccellenti competenze universitarie e con un’elevata ricerca nel nostro Paese” afferma l’Agenzia Spaziale Italiana. Ma non solo.
La Nasa ha voluto ringraziare la tenacia e il lavoro svolto dai tecnici di Thales Alenia Space che, con la supervisione dell’Agenzia Spaziale Italiana, hanno portato a termine il lavoro nonostante il terremoto. Lo strumento KaT e’ stato infatti consegnato alla Nasa nei tempi previsti, senza ritardi, nell’agosto 2009, sebbene gli stabilimenti aquilani fossero stati gravemente danneggiati dal terremoto dell’aprile dello stesso anno.
“E’ stata una giornata particolarmente emozionante -sottolinea Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana- perche’ abbiamo da un lato la missione Juno, una missione eccezionale che prosegue spedita nel suo viaggio verso Giove, e, dall’altro, abbiamo avuto il giusto riconoscimento per chi ha lavorato e realizzato gli strumenti italiani e per la citta’ dell’Aquila, che ha dato grande supporto a Thales Alenia Space per tutte le attivita’ durante la fase del post terremoto”.
“Ricordo, con orgoglio, che il 13 agosto del 2009, insieme a Roberto Formaro, program manager Asi di Juno, -prosegue Flamini- eravamo all’Aquila per spedire lo strumento KaT negli Usa con una puntualita’ perfetta nonostante la situazione dovuta al terremoto”. “L’abnegazione delle persone e il modo di lavorare in estrema sinergia tra l’Asi, l’industria e la componente scientifica -ricorda Flamini- hanno permesso di conseguire il successo tecnologico e il rispetto dei termini di consegna”.