L’INTERVISTA: PISCICELLI, BERTOLASO UN MEGALOMANE CHE SI VENDEVA PER 50MILA EURO

21 ottobre 2012 – Riportiamo alcuni passi dell’intervista di Piscicelli a Repubblica.

Francesco Maria De Vito Piscicelli, due mesi di carcere, undici giorni ai domiciliari, è l’imprenditore edile consegnato all’opinione pubblica, “per sempre”, dall’intercettazione telefonica in cui ride con il cognato del terremoto dell’Aquila, discorrendo con lui dei nuovi lavori che porterà la futura ricostruzione.

Francesco Piscicelli, 50 anni, napoletano alto borghese, vicino ad Alleanza nazionale, è stato uno dei quindici costruttori scelti dalla cricca della Ferratella per lavorare al soldo della Protezione civile di Bertolaso. È diventato un collaboratore di giustizia. In otto interrogatori, assistito dall’avvocato Giampietro Anello, ha consegnato alla Procura di Roma il racconto della corruzione pubblica italiana dal 2000 al 2010. Giovedì scorso, ha accettato di parlare con “Repubblica”.

Il rapporto tra Balducci e Anemone?
“Diego Anemone non esiste. È un ex falegname inventato dal capo. Quando scoprite un’impresa di Diego Anemone in un appalto pubblico, vuol dire che sta lavorando direttamente Angelo Balducci. Faceva cassa così, mettendo Anemone dovunque. E affidandogli la gestione del denaro da destinare ai politici”.

Che significa, Piscicelli?
A Natale, Pasqua e Ferragosto la classe politica italiana batte cassa. Un assedio,  spegnevo il telefonino. Ascolti. Mi chiama Anemone, mi dice che devo versare 150 mila euro, siamo alla vigilia delle feste natalizie. Balducci conferma: “Sì, devi farlo, servono ai parlamentari”. Anemone insiste perché vada da lui, ha l’ufficio in una traversa di via Nomentana. Stanze di pessimo gusto. Spinge una porta scorrevole e  alla vista si rivela un tavolo lungo due metri e quaranta, largo uno. Sopra, un covone di banconote. Quasi tutti tagli da cinquecento. Milioni di euro, mai visto nulla di simile. Con i miei 150 mila nella giacca mi sono sentito un morto di fame, me ne sono tenuti cinquemila. Anemone ha comprato la casa al Colosseo dell’ex ministro Claudio Scajola con un po’ del denaro prelevato da quel tavolo”.

Chi è Guido Bertolaso, un capro espiatorio?
E’ un megalomane con il complesso di far del bene. Per le responsabilità che ha avuto, la fama che si è creato, non avrebbe mai dovuto vendersi per 50 mila euro. Quella era la sua tariffa: 50 mila euro, per volta. Suo cognato, Francesco Piermarini, con i soldi pubblici destinati al G8 si comprò una barca, “Il lumacone”, per la pesca d’altura con  l’abbattitore per il pesce crudo”.

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