L’Aquila, 1 ottobre 2012 – “Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha detto nella sua deposizione di non aver capito nulla di quello che aveva detto la Commissione Grandi Rischi quando era tornato a casa. Cialente aveva detto solo di essere rimasto confuso e non tranquillizzato.
Lo stesso sindaco fu interrogato da un giornalista circa un piano di emergenza su eventuali situazioni di pericolo e lui disse che c’era un vecchio piano redatto dall’ex sindaco Tempesta e che uno aggiornato sarebbe stato fatto nei giorni successivi e che bisognava stare tranquilli perche’ tanto non sarebbe successo nulla”. Lo ha detto in aula l’avvocato di parte civile Angelo Colagrande sottolineando il ruolo discutibile avuto dal primo cittadino.
“Questo aspetto e’ stato ripreso il 2 aprile dallo stesso giornalista – ha detto sempre Colagrande – quando venne sentito l’assessore Roberto Riga (con delega alla Protezione civile) il quale aveva affermato che non c’era possibilita’ al momento di un piano di evacuazione che potesse mettere al sicuro gli aquilani e che entro una settimana il piano sarebbe stato redatto e per l’occasione era stato allestito anche un numero verde e quindi l’assessore aveva tranquillizzato gli aquilani.
Se facciamo un’ equazione consecutiva noi dal 31 dopo queste dichiarazioni, anche quelle del sindaco non facciamo altro che dire: sono tutti d’accordo a tranquillizzare gli aquilani senza sapere ne ‘A’ ne ‘B’ di quello che poi succedera’ come e’ successo”.
“Se far sedere Cialente sul banco degli imputati spettava al procuratore deciderlo, dico solo che la Legge prevede che fino a prova contraria fino a un minuto prima che succeda una qualsiasi calamita’ il capo della protezione civile nella citta’ e’ il sindaco“. Per Colagrande si e’ trattato di una “combutta”.
Parlando poi delle telefonate (tre in tutto) intercorse tra il ricercatore Giuliani ed il primo cittadino, in cui Cialente veniva messo al corrente di una possibile scossa di forte intensita’, circostanza smentita dal sindaco dell’Aquila, Colagrande ha concluso affermando: “La reticenza del sindaco e’ tale e tanta da restare allibiti”.