L’Aquila, 27 settembre 2012 – “Nonostante non vi sia più il Commissario Delegato per la Ricostruzione, nonostante vi sia una legge votata a larga maggioranza dal parlamento che ha voluto il ritorno alle competenze ordinarie e nonostante la chiara e forte responsabilizzazione degli enti locali per la ricostruzione, si leggono ancora le solite accuse del Comune dell’Aquila nei confronti di Chiodi”.
Sono le dichiarazione dell’Avv. Antonio Morgante, già Responsabile della Segreteria del Commissario Delegato per la Ricostruzione, a quanto detto dall’Assessore Comunale dell’Aquila, Pietro Di Stefano in merito alla difficoltà che stanno incontrando i processi della ricostruzione dopo la cessazione dell’emergenza e del ruolo del Commissario dallo scorso 31 agosto.
“Anche il Sindaco dell’Aquila ha più volte detto che ora non vi sono più alibi, non è più tempo di capri espiatori. Credo che tutti sappiano perché le ditte che hanno lavorato nel Comune dell’Aquila hanno difficoltà ad avere il dovuto. Ricordo che Chiodi, come Commissario, ha più volte anticipato milioni di euro, senza rendicontazione, sulla fiducia al Comune dell’Aquila. Ora la colpa di procedure allegre e mancanza di rendicontazioni da parte del Comune dell’Aquila che durano da anni, non può essere attribuita a questo mese di passaggio di consegne”.
“Avverto – conclude Morgante – un tentativo maldestro di mettere le mani avanti rispetto ad una situazione che, spero di sbagliarmi, non sarà chiara per molti mesi, causando una pericolosa empasse dovuta proprio alla revoca dello stato di emergenza e alla cessazione delle funzioni commissariali che, nel bene o nel male, erano chiaro punto di riferimento per i diversi attori della ricostruzione”.