29 agosto 2012 – La Corte europea dei diritti umani ha bocciato la legge 40 nella parte in cui vieta la diagnosi preimpianto degli embrioni anche per le coppie fertili ma portatrici sane di fibrosi cistica.
Per la Corte di Strasburgo la legge sulla fecondazione assistita e’ “incoerente” e viola l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Incoerente perche’ un’altra legge italiana consente alla coppia di accedere a un aborto terapeutico in caso che il feto venga trovato affetto da fibrosi cistica.
La procreazione torna dunque un argomento al centro del dibattito politico. Maria Antonietta Farina Coscioni, segretario della commissione Affari Sociali e presidente onorario dell’Associazione Luca Coscioni per la liberta’ di ricerca scientifica esulta: “Un’altra parte della legge 40 e’ stata bocciata dalla Corte di Strasburgo, rimane ora solo il divieto per l’utilizzo degli embrioni a fini di ricerca scientifica”. A distanza di molti anni, l’Europa, sottolinea, ha dato “finalmente ragione ai radicali e all’associazione Luca Coscioni che questa legge medioevale, punitiva e retrograda hanno avversato e combattuto fin dal primo giorno”. Ora tocchera’ “al nuovo Parlamento predisporre e votare una legge che sia finalmente rispondente agli interessi della coppia e corrisponda al ‘comune sentire'”. Maria Antonietta Coscioni crede che “fin da ora sia giusto chiedere a Bersani, Di Pietro, Grillo e Vendola un impegno in tal senso”.
Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl Camera, ammette che “a suo tempo avevamo gia’ messo in evidenza che l’analisi pre-impianto, cosi’ come era stata definita, presentava serissimi problemi; tant’e’ che prendemmo le distanze essenzialmente per questo dal provvedimento”. La bocciatura di Strasburgo è “un’ulteriore dimostrazione del fatto che le forzature, spesso determinate da ragioni ideologiche in un senso o nell’altro, non funzionano mai”. Questo resta comunque “un contenzioso che va affrontato a tempo e luogo nella prossima legislatura con capacita’ di riflessione e di mediazione”.
Su un’altra linea Alfredo Mantovano del Pdl che spera in un ricorso del governo italiano e parla di una Corte cha ancora una volta brilla per “ideologismo e sommarietà”.
Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it