L’Aquila, 25 agosto 2012 – Siamo nel periodo della Perdonanza, ma c’è ben poco da perdonare ad un Comune per il quale sicurezza e incolumità pubblica sono spesso in secondo piano, quando ci sono.
Le foto dell’articolo sono relative ad un edificio in Via Roma, precisamente al n. 211/213, facilmente individuabile sulla sinistra arrivando da Viale Corrado IV. L’edificio è situato nella zona riaperta al traffico, dove, poche decine di metri più avanti, troviamo una sede dello stesso Comune, che ha incrementato non poco il traffico su Via Roma dopo la riapertura.
Nell’ordinanza n.24 del 24 agosto del Comune, che riguarda la messa in sicurezza dello stabile, fa quasi impressione leggere le seguenti frasi:
“Vista la comunicazione di GTS n. 3588 del 13/09/2011 con la quale viene segnalata l’estrema pericolosita’ per la pubblica incolumita’ rappresentata dal fabbricato, oramai fatiscente a seguito degli anzidetti eventi sismici, sito in Via Roma 211/213; Ravvisata la necessita di adottare gli interventi urgenti ed indifferibili tesi a rimuovere i rischi per la pubblica incolumita’ attraverso opere di messa in sicurezza…
IL SINDACO ORDINA
“di procedere all’esecuzione di messa in sicurezza, alla scheda GTS n. 3588 del 13/09/2011 allegata e parte integrante della presente ordinanza”.
Avete letto bene. La scheda GTS, allegata all’ordinanza, è del 13 settembre 2011. La messa in sicurezza viene ordinata il 24 agosto 2012, in pratica un anno dopo.
Ma non basta. L’ordinanza sfiora il ridicolo quando riporta che “l’urgenza del provvedimento non consente di inoltrare la previa comunicazione al Prefetto, al quale tuttavia ne sara’ data comunicazione successiva, ed al proprietario dell’immobile oggetto degli interventi, ai sensi dell’ art. 7, comma 1, della legge 241/1990.”
Ma forse siamo noi a non aver chiaro cosa si intende per URGENTE.
Forse URGENTE non vuol dire che ogni giorno passano nei pressi di quella costruzione cittadini ignari del pericolo reale, con l’occhio abituato a vedere così tanti edifici distrutti che la mente forse non elabora e individua un possibile rischio fra quelle mura pericolanti.
Forse URGENTE non vuol dire transennare la zona per delimitare il passaggio e garantire l’incolumità dei cittadini.
E forse URGENTE non vuol dire inserire un qualsivoglia cartello, che avverti del rischio e sufficiente a richiamare l’attenzione di ignari passanti.
O forse URGENTE non vuol dire attendere quasi una anno prima di emettere un’ordinanza di “messa in sicurezza”, relativa a una SCHEDA DI VALUTAZIONE che, a leggerla, riporta tra l’altro le seguenti frasi:
“Si rilevano lesioni profonde al porticato all’ultimo livello con distacchi delle travi di sostegno e crolli e slittamento dei relativi appoggi….
Ai soli fini di sicurezza sulla pubblica via si prescrive la rimozione dell’ultimo livello del porticato e delle porzioni di muratura dell’edificio in fase di crollo. Nelle more delle operazioni di demolizione si prescrive il transennamento di fronte al fabbricato in affaccio sulla pubblica via”.
Le foto allegate alla scheda testimoniano peraltro che niente è stato fatto in confronto alla situazione attuale dello stabile.
Caro Comune, è tempo di Perdonanza. Ma, non ce ne voglia Celestino V, tanta trascuratezza e indifferenza per l’incolumità pubblica non riusciamo proprio a perdonarla.
Red/6aprile.it