L’Aquila, 24 agosto 2012 – A tre anni dal terremoto che provocò 309 vittime ed enormi danni al patrimonio immobiliare, pubblico e privato, dell’Aquila e di decine di frazioni e comuni limitrofi, non si ferma il turismo delle macerie sui luoghi simbolo della tragedia.
Le visite in città non hanno fatto registrare picchi legati alla Perdonanza celestiniana, iniziata ieri sera con l’accensione del braciere da parte del sindaco Massimo Cialente, ma il cosiddetto «turismo delle macerie» continua a richiamare persone curiose e al tempo stesso interessate al dramma dell’aprile 2009.
Macchinette fotografiche e telecamere alla mano per i visitatori è d’obbligo la sosta davanti alla casa dello Studente in via XX settembre, dove morirono otto ragazzi, per proseguire poi a piedi lungo le strade che costeggiano la vicina Villa Comunale, una delle zone maggiormente colpite dal sisma.
Da lì si avviano poi lungo Corso Federico II che conduce al centro storico della città, dove le ferite della città sono ancora ben visibili, fermandosi in una delle poche attività commerciali che hanno riaperto tra palazzi puntellati e ancora inagibili.