L’Aquila, 20 agosto 2012 – È quanto emerge dai dati del ministero dell’Interno relativi al 2011, pubblicati su ilSole24Ore. Aumentano i reati nel territorio della provincia dell’Aquila. Un aumento del 10,4 per cento nel 2011 rispetto all’anno precedente, che colloca il capoluogo di regione al 13° posto nella graduatoria delle province che hanno fatto registrare gli incrementi maggiori.
Anche se in Abruzzo rimane l’ultima delle province sia per reati commessi ogni 100 mila abitanti sia per il numero complessivo di violazioni della legge.
Nella classifica generale, dopo Pescara (16/ma, 5233 reati ogni 100 mila abitanti, 16.912 in totale), la prima abruzzese a comparire è la provincia di Teramo, al 35° posto con 4.230 reati denunciati (13.208 totali), seguita da Chieti (64° posto e 3.556 reati ogni 100mila abitanti, 14.120 totali).
Nonostante l’incremento a due zeri, ultima provincia della regione ad essere presente in classifica è L’Aquila (81/ma posizione; 3.200 reati ogni 100mila abitanti e 9.914 totali).
L’AQUILA – Aumentano i reati nel territorio della provincia dell’Aquila. Un aumento del 10,4 per cento nel 2011 rispetto all’anno precedente, anche se in Abruzzo rimane l’ultima delle province sia per reati commessi ogni 100 mila abitanti sia per il numero complessivo di violazioni della legge. E’ quanto riporta uno studio del quotidiano IlSole24ore, che sottolinea come i furti nelle abitazioni siano cresciuti, su scala nazionale, del 21 per cento. La tabella riprota le province in graduatoria in base all’incidenza dei reati denunciati in rapporto alla popolazione (ogni 100 mila abitanti), con il numero totale dei reati rilevato in ciascuna. Nello schema, inoltra, sono riportate le quindici province che hanno registrato i maggiori incrementi di reati e le 15 invece dove si è registrato un calo. In Abruzzo la provincia in cui sono stati registrati più delitti è quella di Pescara, sedicesima a livello nazionale, colpita negli ultimi mesi da casi di cronaca nera che hanno colpito l’opinione pubblica: 2011 il numero totale di reati è stato di 16912, con una media di 5.233 ogni centomila abitanti. Al trentacinquesimo posto, seconda su scala regionale, la provincia di Teramo, con 13208 reati complessivi per una media di 4.230 ogni 100 mila abitanti. 64esima posizione in Italia e terza in Abruzzo la provincia di Chieti, con 14120 reati commessi nel 2011 con un’incidenza di 3.556 per centomila abitanti. Fanalino di coda la provincia dell’Aquila, dove si delinque di meno in Abruzzo, anche se il dato è in aumento del 10,4 per cento rispetto al 2010. Il numero complessivo dei reati è stato di 9914 con un’incidenza di 3.200 reati ogni centomila abitanti. La provincia dove vengono commessi più reati è quella di Milano, seguita da Rimini e Bologna, quella di Oristano è quella in cui si delinque meno. (g.a.) PD PESCARA: ”REVOCARE TAGLI AL COMPARTO SICUREZZA” “La classifica del Sole 24 Ore vede la nostra provincia, su cui incide notevolmente la città di Pescara, sedicesima per quanto riguarda l’incidenza dei reati denunciati in rapporto alla popolazione (ogni 100 mila abitanti), con il numero totale dei reati rilevati”. Attacca così la nota di Stefano Casciano (Pd). “Le forze dell’ordine stanno lavorando alacremente per rendere la nostra città più sicura e garantire ai cittadini la tranquillità che meritano. A loro va il nostro più sentito grazie. Le ultime operazioni e i blitz messi a segno dimostrano che le forze dell’ordine stanno facendo il massimo, ma anche, purtroppo, che Pescara non è più, e ormai da molto tempo, la città che tutti vorremmo”. “I dati pubblicati oggi dal Sole 24 ore sul nuovo aumento di reati in Italia indicano al Parlamento e al governo una strada comune che non può più essere rinviata. Alla ripresa dei lavori parlamentari il Pd ripresenterà sotto forma di mozione il testo dell’ordine del giorno approvato dal parlamento e dal governo che prevede di annullare gli effetti dei tagli della spending review sui comparti sicurezza”. “Ci auguriamo, quindi, che l’attenzione sui problemi legati alla sicurezza non scenda e che anche il Comune faccia la sua parte nella lotta alla criminalità, uscendo dalla logica di un ente impegnato solo a stampare manifesti per lodare l’operato del primo cittadino o a tagliare risorse utili a iniziative sensate e si impegni a scendere in campo con interventi sociali importanti, seri e adeguati alle diverse realtà della città”. |