20 agosto 2012 – Meno vittime in mare, meno persone in difficoltà soccorse, più morti fra i subacquei: sono i primi dati forniti all’Adnkronos dalla Guardia Costiera per quanto riguarda i risultati, dal 20 giugno al 17 agosto, dell’operazione ‘Mare Sicuro’ che proseguirà fino alla metà di settembre.
Dati che possono considerarsi comunque in linea con quelli delle due estati precedenti, considerando da un lato il calo del turismo registrato quest’anno a causa del perdurare della crisi economica; e dall’altro, per quanto riguarda in particolare i sub deceduti, l’incidente mortale occorso a quattro di loro nella grotta di Palinuro. Il mare in questa estate ha finora fatto 91 vittime, quasi tutte per annegamento, spesso causato da un malore, mentre solo una è stata la morte dovuta a una collisione fra imbarcazioni; sono 12 invece i subacquei deceduti.
Confrontando questi numeri con i dati dei due anni precedenti nello stesso periodo di riferimento, le vittime risultano essere in diminuzione: furono infatti 107 nel 2011 e 104 nel 2010; ma sono in aumento quelle fra i sub, salite dai 4 sia nel 2011 che nel 2010 ai 12 nel 2012. Le persone soccorse dalla Guardia costiera sono state finora in totale 2.006 divise fra 1.610 diportisti, 367 bagnanti e 29 sub. Cifra leggermente inferiore alle 2.076 persone soccorse in mare nel 2011 e alle 2.207 del 2010. Il personale operativo a cavallo del Ferragosto è stato di 2.217 unità ed è intervenuto con 335 mezzi navali e 7 velivoli, di cui 4 elicotteri e 3 aerei. Il numero dei controlli effettuati dalla battigia fino ai 500 metri dalla costa sono stati finora 195.524 divisi in tre grandi categorie: diporto, balneazione, ambiente.
“L’analisi complessiva del fenomeno sarà effettuata alla fine dell’estate, ma i numeri già in nostro possesso sono significativi – sottolinea il comandante Cosimo Nicastro, portavoce della Guardia Costiera – Il trend conferma quello degli anni precedenti su controlli, soccorsi, decessi in mare”. Osserva Nicastro: “Gli unici dati che si distaccano riguardano in maniera positiva i morti per collisione fra unità navali, passati da 4 nel 2011 e 7 nel 2010 a una sola nel 2012; e in maniera negativa i sub deceduti, saliti dai 4 sia nel 2010 che nel 2011 a 12 di questa estate, nello stesso periodo considerato”. Purtroppo, ribadisce il portavoce della Guardia Costiera, “l’Italia è un Paese circondato dal mare ma che ancora non ha una sufficiente e autentica cultura marinara nei suoi abitanti”.
Infatti, “si vive il mare solo nelle poche settimane di villeggiatura magari dimenticandolo per il resto dell’anno; e lo si vive spesso come se fossimo i soli a usufruirne: basti pensare ai diportisti in acque vietate sotto costa e ai limiti di velocità non rispettati. Per questo motivo l’operazione ‘Mare Sicuro’ vuole fare anzitutto un’attività di prevenzione, non solo di repressione che pure è necessaria per garantire e imporre il rispetto delle regole”.
Per quanto riguarda in particolare i sub, la Guardia Costiera ha stilato una sorta di decalogo, con le regole d’oro da osservare prima di immergersi. In testa alla lista: “Preparatevi iscrivendovi ad un corso che preveda lezioni teoriche e pratiche”. Poi, “mantenetevi in buona forma: sottoponetevi a visita medica periodica e tenete sotto controllo il peso” e “verificate l’efficienza dell’attrezzatura: se la prendete a noleggio, controllatene la funzionalità”.
Altre raccomandazioni: “Segnalate sempre la vostra presenza con una boa e la relativa bandierina di segnalazione”; “effettuate le immersioni in compagnia, ancora meglio se accompagnati da un professionista”; “prima di tuffarvi consultate le previsioni meteo-marine, che segnalano anche le forti correnti”; “fate molta attenzione al panico: nelle situazioni critiche non si può riemergere velocemente, ma vanno rispettate le tappe di decompressione”. Infine, “se visitate grotte o relitti, fatevi sempre accompagnare da un esperto e usate il ‘filo di Arianna’ per non perdere l’orientamento”; “evitate gli sforzi quando uscite dall’acqua: nelle ore successive è consigliabile non prendere aerei né recarsi in montagna, per evitare sbalzi di pressione”.
E, in caso di emergenza, “chiamate la Guardia Costiera al numero 1530“.