TERREMOTO EMILIA: ERRANI, FACCIAMO L’OPPOSTO DI QUANTO FATTO A L’AQUILA, MA I FONDI NON BASTANO

6 luglio 2012 – Non solo l’Emilia-Romagna, ma l’Italia intera mai si e’ trovata di fronte a un’emergenza come quella generata dal terremoto del 20 e 29 maggio scorso. A dirlo e’ il presidente della Regione, Vasco Errani, che mercoledi’ ha incontrato il gruppo Pd in viale Aldo Moro per fare il punto sul sisma. “Siamo di fronte a qualcosa di molto significativo e per alcuni aspetti inedito- spiega Errani, il cui intervento e’ stato pubblicato sul sito dal capogruppo dei democratici in Regione, Marco Monari- fermo restando il cordoglio per le vittime e il lavoro per alleviare i disagi per la popolazione, l’elemento che caratterizza di piu’ questo terremoto e’ il colpo inferto a tutto il sistema produttivo e le dimensioni dei danni causati. Se pensiamo a eventi simili avvenuti in passato in Italia non c’e’ corrispondenza con quanto e’ stato registrato nel nostro territorio”.

Nel terremoto sono rimaste coinvolte “piu’ di 5.000 imprese- stima il governatore- circa il 36% delle abitazioni oggetto di verifiche ha danni significativi, fino alla prospettiva di demolizione. A tutto cio’ dobbiamo aggiungere la mappatura dei beni culturali feriti“. Sul fronte scuole, aggiunge Errani, “la soluzione dei moduli e dei prefabbricati che dovremo utilizzare per garantire la regolarita’ del prossimo anno scolastico, regolarita’ che, lo diciamo subito, siamo in grado sin da ora di garantire, prevede sostanzialmente la sistemazione di 18.000 studenti”. Insomma, ribadisce il governatore, “credo che la nostra regione mai nella sua storia sia stata sottoposta a un’impresa che ha queste caratteristiche”.

L’idea politica che sta alla base della ricostruzione in Emilia-Romagna “e’ chiarissima- continua Errani- facciamo l’opposto di quello che e’ stato fatto a L’Aquila.

Ricostruiamo subito, non sprechiamo neanche un euro. Non ci sara’ nessuna gara al massimo ribasso, saranno tutte gare a offerta economicamente piu’ vantaggiosa“. Altra parola d’ordine e’ “massima attenzione a combattere le infiltrazioni, comprese le denunce e le denunce pubbliche. Bisogna essere coscienti che l’infiltrazione mafiosa e’ terribile e intelligente- avverte Errani- per questo dobbiamo costruire un clima di altissima attenzione, tale per cui se arriva uno che dice: ‘In poco tempo sistemo tutto, faccio un ribasso del 30-40% ma saltiamo i passaggi della burocrazia’, lo si deve segnalare al Prefetto”.

Secondo Errani, per il contrasto alle mafie “molto e’ gia’ stato fatto: c’e’ l’accordo con le parti sociali, il protocollo sulla sicurezza, le white list, le black list. Ma cio’ che conta ancora di piu’ e’ fare un accordo coi professionisti sui prezzi di riferimento e uno coi progettisti”. Coi sindaci dei Comuni colpiti, continua il presidente, “c’e’ un rapporto positivo: e’ stata impostata una tempistica credibile”. Poi ammonisce: “Non possiamo farci prendere la mano dalla logica dell’emergenza nell’emergenza, altrimenti il rischio e’ di rincorrere i problemi e di correre a vuoto”.

DUE MILIARDI E MEZZO NON BASTANO – I 2,5 miliardi di euro stanziati dal Governo per la ricostruzione post-sisma in Emilia-Romagna sono “un risultato molto importante e da valorizzare appieno”. Ma, allo stesso tempo, avverte il governatore Vasco Errani, “e’ un risultato tutto da conquistare. Infatti e’ chiaro che il calcolo dei danni va ben oltre i due miliardi e mezzo stanziati nel decreto- sottolinea il presidente- e quindi e’ chiaro che, come e’ stato fatto anche in passato, bisognera’ condurre una battaglia per aumentare la dotazione in corso d’opera”. Errani ne ha parlato mercoledi’ durante la riunione del gruppo Pd in Regione, un intervento pubblicato poi sul sito dei democratici di viale Aldo Moro. In ogni caso, afferma il governatore, “spuntare l’80% per il riconoscimento dei danni, piu’ la possibilita’ di scaricare fiscalmente il 50% della ristrutturazione del restante 20% dei lavori da compiere a me sembra un risultato molto importante e da valorizzare appieno”.

Ma, ribadisce Errani, “si tratta di un obiettivo tutto da conquistare, perche’ le risorse vanno aumentate e in questo senso occorre mettersi al riparo da possibili manovre future, affinche’ non basti un aumento dello spread per questioni internazionali per far svanire quanto promesso ai terremotati”. Allo stesso tempo, continua il presidente, “occorre trovare la modalita’ per attivare il sostegno al credito: questo 80% sara’ infatti diluito in quattro anni. Di conseguenza e’ necessario, o attraverso il credito o attraverso la Cassa depositi e prestiti, individuare la soluzione migliore attraverso la quale anticipare le risorse al privato per intervenire subito sulla propria casa”.

Fonte: Dire, www.dire.it