TERREMOTO EMILIA: FONDI PARTITI DIMEZZATI, TRANCHE DI LUGLIO AI TERREMOTATI

5 luglio 2012 – Approvato l’art.16: 165 milioni dal taglio dei finanziamenti. E Monti approvato il decreto che istituisce il Fondo per la ricostruzione: il 95% dei soldi va in Emilia

Via libera definitivo del Senato al testo sul dimezzamento dei fondi pubblici ai partiti che contiene anche la destinazione della rata di luglio ai terremotati dell’Emilia e dell’Abruzzo (165 milioni in due anni). I si’ sono stati 187, i no 17, gli astenuti 22.
A votare a favore sono stati Pdl, Pd (tranne, in dissenso, Della Seta e Ferrante che non hanno partecipato), il Terzo Polo (Udc-Fli-Api) piu’ il gruppo di Coesione nazionale-Grande Sud.

Contrari l’Idv, Antonio Del Pennino (Pri) e i tre senatori Radicali Perduca, Poretti, Bonino che hanno denunciato “un ritorno al finanziamento pubblico per legge” nonostante il referendum abrogativo del 1993. La Lega si e’ astenuta perche’, ha spiegato Sergio Divina, “volevamo di piu’, non siamo soddisfatti e soprattutto avremmo voluto che i partiti non pesassero piu’ sulle tasche dei cittadini. La nostra astensione non e’ una bocciatura ma un’astesione benevola”.

Da sottolinare che Cn-GS e Api, che pure hanno votato si’, sono stati molto critici durante gli interventi. Francesco Rutelli ha detto: “Non possiamo che votare a favore ma esprimo il rammarico su questo modo di legiferare, e’ un grave errore che un ramo del parlamento approvi un testo sapendo che e’ pieno di lacune”. Coesione nazionale, Grande Sud e Radicali hanno lamentato il fatto che “ancora non e’ stata data attuazione all’articolo 49 della Costituzione” sullo status giuridico ai partiti. Idv ha annunciato la raccolta di firme per un nuovo referendum abrogativo.

Il testo sul dimezzamento del finanziamento ai partiti, che ora e’ legge con il si’ del Senato, non ha subito modifiche rispetto alla versione licenziata in prima lettura dalla Camera, il 24 maggio scorso, dopo un accordo della maggioranza Abc: tutti gli emendamenti presentati sono stati respinti. Per Idv, Lega, Coesione nazionale e Radicali sarebbe stato meglio stralciare la parte sui soldi ai terremotati, approvandola subito, e approfondire le norme sui partiti.
Con la legge s’introduce un sistema misto di finanziamento sul modello tedesco: per il 70 per cento con erogazioni dirette da parte dello Stato e per il 30 per cento con cofinanziamento. Piu’ le erogazioni dai privati che potranno godere di detrazioni fiscali (detrazioni armonizzate al 24 per cento dal 2013, e al 26 per cento dal 2014, anche per le donazioni alle onlus).
Alle forze politiche andranno d’ora in poi 91 milioni di euro annui, il 70 per cento dei quali (pari a 63.700.000 euro), e’ corrisposto come rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e quale contributo per l’attivita’ politica. Il restante 30% (pari a 27.300.000), e’ erogato, a titolo di cofinanziamento: i partiti ricevono cioe’ 50 centesimi per ogni euro ricevuto a titolo di quote associative ed erogazioni liberali da parte di persone fisiche o enti. Per il calcolo del contributo viene stabilito il limite massimo di 10mila euro per quota.

l testo sul dimezzamento di finanziamenti ai partiti, approvato in via definitiva dal Senato, all’articolo 16, contiene anche la destinazionedei risparmi derivanti dai tagli del 50 per cento della rata di luglio ai terremotati dell’Emilia e dell’Abruzzo: si tratta di 165 milioni in due anni (91 per il 2012 e 74 per il 2013). I risparmi saranno accertati con decreto del ministero dell’Economia entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge e saranno indirizzati agli interventi per i danni provocati dagli eventi sismici e dalle calamita’ naturali che hanno colpito il territorio nazionale a partire dalll’1 gennaio 2009.
Ci sono poi le norme sui controlli dei bilanci. Ci sara’ una Commissione per la trasparenza composta da cinque magistrati (uno del Consiglio Stato, uno della Cassazione e tre dalla Corte dei Conti) che comminera’ sanzioni a chi non e’ in regola (con la decurtazione totale o parziale dei contributi). Proteste sono state sollevate, in particolare dai Radicali, per il fatto che i controlli sui bilanci non sono stati affidate alla Corte dei conti. Stamane in aula, Donatella Poretti ha letto la lettera che il presidente Luigi Giampaolino aveva inviato alla presidenza della Camera per dire che i controlli sarebbero spettati alla Corte da lui presieduta e che ogni altra soluzione (compresa la Commissione ad hoc) potrebbe essere incostituzionale.

Per accedere ai fondi, i partiti dovranno conseguire almeno il 2 per cento alla Camera o avere eletto almeno un deputato o un senatore o un parlamentare europeo o un consigliere regionale o un consigliere delle province di Trento e Bolzano. In piu’, dovranno dotarsi di uno Statuto democratico per accedere al finanziamento (la norma alla Camera era stata ribattezzata anti Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo).

LA TRANCHE DI LUGLIO AI TERREMOTATI – L’aula del Senato ha approvato l’articolo 16 del testo sul dimezzamento dei finanziamenti pubblici ai partiti che prevede che la tranche di luglio vada ai terremotati dell’Emilia e dell’Abruzzo. L’articolo 16 stabilisce che i risparmi derivanti dall’attuazione dell’articolo 1 della legge (ossia il dimezzamento dell’ultima rata 2008 che restava da incassare ai partiti) negli anni 2012 e 2013, calcolabili complessivamente in 165 milioni di euro (91 milioni per quest’anno piu’ 74 per l’anno successivo), da accertare con decreto del ministero dell’Economia entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge, saranno indirizzate agli interventi per i danni provocati dagli eventi sismici e dalle calamita’ naturali che hanno colpito il territorio nazionale a partire dalll’1 gennaio 2009. L’articolo 16 stabilisce che i risparmi calcolati con decreto del ministero dell’Economia, sono versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati ad apposito programma dello Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze relativo alla Presidenza del Consiglio dei ministri -Dipartimento della protezione civile, al fine di destinarli alle amministrazioni pubbliche competenti in via ordinaria a coordinare gli interventi conseguenti ai danni provocati dai terremoti avvenuti a partire dal primo gennaio 2009.

In dissenso dal Pd, i senatori Radicali, non hanno partecipato al voto per evitare un ‘no’ che, spiega Marco Perduca, “sarebbe stato un segnale sbagliato”.
La Lega ha protestato perche’ “sarebbe stato meglio- ha detto Sergo Divina- dare il 100% della rata” di luglio e non la meta’ come previsto dalla legge. Idv ha votato si’ ma Luigi Li Gotti ha sottolineato: “Non avevamo bisogno della norma scritta per destinare quei soldi, noi lo avremmo fatto comunque”.

OK AL FONDO PER LA RICOSTRUZIONE – Il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti ha approvato, di concerto con il Ministero dell’Economia, il decreto che istituisce il Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate colpite dal sisma dello scorso 20 e 29 maggio. Su proposta dei presidenti delle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, il Presidente del Consiglio stabilisce la ripartizione dei fondi fra le Regioni sulla base dei danni finora riscontrati. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.
Per il 2012 le risorse del fondo sono cosi’ ripartite: 95% in favore della Regione Emilia Romagna, 4% in favore della Regione Lombardia, 1% in favore della Regione Veneto. Per quanto riguarda gli anni successivi, 2013 e 2014, la ripartizione dei fondi sara’ rideterminata dopo la definitiva valutazione dei danni da parte delle Regioni interessate anche eventualmente con conguaglio della quota per il 2012.
Per garantire la parita’ di trattamento tra i soggetti danneggiati, alla luce delle risorse disponibili, si riconosce:
a) Ai proprietari degli immobili in cui era presente l’abitazione principale un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione fino all’80% del costo sostenuto e riconosciuto per effettuare i lavori.
B) Ai titolari di attivita’ produttive un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione degli immobili destinati ad uso produttivo e degli impianti fino all’80% del costo sostenuto e riconosciuto per effettuare i lavori.

I contributi saranno erogati per un periodo di quattro anni dal momento del riconoscimento del contributo stesso. Il fondo verra’ alimentato dalle risorse derivanti dall’aumento delle accise, per un limite di 500 milioni di euro; dal Fondo di Solidarieta’ dell’Unione Europea; dalle somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici. Inoltre per il 2013 e 2014 il fondo sara’ alimentato per un miliardo di euro l’anno per complessivi 2 miliardi attraverso la riduzione delle principali voci della Pubblica Amministrazione.

Fonte: Dire (www.dire.it)