4 luglio 2012 – Sta per iniziare la stagione dei saldi estivi. A tal proposito Adiconsum ha elaborato un Vademecum che aiuta i consumatori a non cadere vittime di tranelli durante lo shopping scontato consigliando di:
– Verificare che sull’oggetto in saldo ci sia sempre riportato il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale;
– Diffidare di quei negozi che espongono cartelli con sconti esagerati e fare riferimento a negozi già conosciuti per acquistare la merce in saldo:
– Sconti superiori al 50-60 per cento nascondono spesso merce non proprio nuova;
– Fare attenzione all’eventuale presenza di merce venduta a prezzo pieno insieme alla merce in sconto;
– Confrontare i prezzi con quelli di altri negozi, magari annotando il prezzo di un capo o della merce a cui si è interessati;
– Controllare che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che verrà presentato in negozio;
– Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce;
– Nel periodo dei saldi i negozianti che normalmente accettano pagamenti con bancomat o carte di credito ed espongono il relativo logo sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici;
-Chi vuol fare regali faccia attenzione perché si può cambiare solo ed esclusivamente la merce difettosa che deve essere riconsegnata al commerciante entro 2 mesi dalla scoperta del difetto (non si può sostituire la merce se avete cambiato idea sul colore o sul modello;
– Conservare sempre lo scontrino per potere eventualmente cambiare la merce difettosa;
– Qualora il commerciante si rifiuti di seguire le suddette regole, rivolgersi senza indugio alla Polizia Municipale. Consigliabile segnalare il caso anche alle associazioni consumatori (www.adiconsum.it).
In allegato il calendario delle date dei saldi estivi 2012.
CALENDARIO DELLE DATE D’INIZIO DEI SALDI IN ITALIA:
Abruzzo: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Basilicata: inizio 3 luglio, fine 15 settembre
Calabria: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Campania: inizio 7 luglio, fine 30 settembre
Emilia Romagna: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Friuli Venezia Giulia: inizio 7 luglio, fine 30 settembre
Lazio: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Liguria: inizio 7 luglio, fine 30 settembre
Lombardia: inizio 7 giugno, fine 15 settembre
Marche: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Molise: inizio 2 luglio, fine 15 settembre
Piemonte: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Puglia: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Sardegna:
inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Sicilia: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Toscana: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Trentino Alto Adige: inizio 7 luglio , fine
15 settembre
Umbria: inizio 7 luglio, fine 15 settembre
Valle d’Aosta: inizio 7 luglio, fine 30 settembre
Veneto: inizio 7 luglio,15 settembre
Trento e Bolzano (province) a discrezione dei commercianti
FEDERCONSUMATORI: DOPO IL DISASTRO DELLO SCORSO ANNO, ANCHE NEL 2012 SI PREVEDE UNA STAGIONE ASSOLUTAMENTE NEGATIVA. SOLO 1 FAMIGLIA SU 3 ACQUISTERA’ A SALDO, CON UNA SPESA MEDIA DI 127 EURO.
Si avvicina la stagione dei saldi estivi, ma vista la difficile situazione economica, sono davvero poche le famiglie che si preparano ad effettuare acquisti a saldo. Dopo l’andamento disastroso registrato lo scorso anno, infatti, le previsioni relative alla stagione alle porte sono pessime, così come hanno dimostrato i primi risultati delle anticipazioni dei saldi che sono state fatte in alcune città.
Gli acquisti, infatti, si assesteranno sul livello infimo già registrato lo scorso anno, quando vi è stata una caduta del -9,5%. Tale contrazione, già grave, subirà un’ulteriore contenimento, stimabile attorno al -7% -8%.
Secondo quanto emerso dall’analisi del campione O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sarà appena una famiglia su tre ad acquistare a saldo (pari a circa 8.100 famiglie). La spesa media di ciascuna famiglia coinvolta dall’acquisto a saldo sarà di circa 127 Eur. Si riduce ulteriormente, quindi, il giro totale di affari, che sarà pari ad 1 miliardo e 16 milioni di Euro, con gravi ripercussioni, oltre che sul benessere delle famiglie anche sull’intera economia.