TERREMOTO L’AQUILA: A BRONTOLO GLI INTERVENTI DI PEZZOPANE E BARCA (VIDEO)

L’Aquila, 27 giugno 2012 – ‘Il terremoto dell’Aquila e’ stato teatro di demagogiche speculazioni; l’Emilia Romagna ha visto un governo che, fin dai primi gesti, si e’ dimostrato rispettoso del dolore della popolazione”. Cosi’ Stefania Pezzopane, responsabile nazionale Pd sulla Ricostruzione e assessore al Comune dell’Aquila, intervenendo a Brontolo, condotto da Oliviero Beha, su Rai Tre. ”Innanzitutto – spiega Pezzopane – il commissario e’ Vasco Errani, il presidente dell’Emilia Romagna.

Noi per mesi e mesi siamo stati espropriati dei nostri poteri. Siamo passati da Bertolaso a Chiodi, ma adesso dobbiamo superare questa fase: abbiamo bisogno del presidente della regione, non abbiamo piu’ bisogno del commissario. Serve un’interlocuzione diretta tra Enti locali e regione, che puo’ determinare un cambio di passo”.
Alla domanda ”baratterebbe Chiodi con Errani?’, l’esponente del Pd risponde: ”subito. Errani e’ arrivato immediatamente dopo il terremoto. Una delle prime colonne mobili che quella mattina ci ha fornito la prima assistenza e’ stata dell’Emilia Romagna. Noi non lo abbiamo dimenticato e siamo in contatto con varie amministrazioni per scambiarci questa reciproca solidarieta”’

L’INTERVENTO DEL MINISTRO BARCA
Entro il 31 luglio i cittadini dell’Aquila devono sapere esattamente quali saranno i tempi e i modi della ricostruzione, e anche i cambiamenti di regole.
Se l’anima industriale dell’Emilia Romagna e’ la peculiarita’ del terremoto recente, ci vuole una visione anche per la straordinaria natura de L’Aquila: stiamo lavorando alla visione de L’Aquila 2030, perche’ non esiste che l’Italia possa rinunciare ad un patrimonio nazionale come il centro storico del capoluogo abruzzese”.

‘Bisogna uscire presto dall’emergenza – prosegue Barca – Per farlo serve una norma, la norma la stiamo scrivendo e la depositeremo nel giro delle prossime due settimane. L’impegno che ho preso con L’Aquila e con gli altri comuni e’ che entro l’estate questa norma sia legge dello Stato. La tempistica per l’uscita del commissario puo’ richiedere altri sessanta giorni, perche’ non vogliamo un’uscita disordinata, abbiamo bisogno di assicurarci che chi ha lavorato bene nel primo triennio possa continuare a farlo per i prossimi dodici anni”.