TERREMOTO: IN AREE A RISCHIO 8 EDIFICI SU 10 NON SONO A NORMA

21 giugno 2012 – In Italia “nelle aree a maggior rischio oltre l’80% degli edifici e’ realizzato con criteri non conformi a quelli antisismici“. A lanciare l’allarme – davanti alla commissione Ambiente della Camera – e’ Luciano Maiani, presidente della Commissione nazionale grandi rischi, secondo cui al momento “l’unica prevenzione davvero efficace e’ proprio la riduzione della vulnerabilita’ del patrimonio edilizio.

Il problema e’ che solo dopo il 2009, anno del terremoto dell’Aquila, l’intero territorio nazionale e’ classificato come sismico e il Paese ha una norma moderna per le costruzioni“. “A colpire gli esperti e’ che in molte zone manca una cultura generalizzata di quelle ‘buone pratiche’ costruttive che, da sole, consentirebbero di limitare i danni: bisogna investire sull’educazione delle comunita’ locali, tenendo anche conto del fatto che, alla fine, siamo un paese a media sismicita’ in cui la percezione del rischio da parte del cittadino comune e’ comunque bassa”.

“Il calcolo della pericolosita’ sismica – ricorda il presidente della Commissione – si e’ evoluto negli ultimi anni, ma l’incertezza statistica resta maggiore per le aree a sismicita’ media e non appare riducibile in tempi ragionevoli: la stessa mappa del rischio sismico e’ un modello in evoluzione, e andrebbe rivista ogni un certo numero di anni anche se dal confronto della mappa dell’Emilia con i recenti fenomeni non emergono elementi per concludere che il modello elaborato nel 2003 (6.2 di magnitudo massima, ndr) abbia mostrato dei limiti significativi”.

Quanto ai modelli di previsione statistica, “quelli a breve e medio termine coprono aree e periodi molto estesi con grande variabilita’ e incertezza dei risultati e non consentono un’azione preventiva ulteriore rispetto a quella gia’ prevista dalla normativa”.
(AGI) .