L’Aquila, 13 giugno 2012 – Sono ormai più di tre anni che il consultorio familiare della ASL, struttura importante al servizio del territorio e frequentata per decenni da donne, ragazze, emigrati, è relegato in un container presso l’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, in uno spazio dove, solo grazie alla professionalità degli operatori e delle operatrici, si è riuscita a mantenere l’attività.
E’ necessaria una svolta urgente, per la quale facciamo appello alla sensibilità del direttore Silveri e dei suoi collaboratori perché individuino, nel più breve tempo possibile, una struttura adeguata ed autonoma per la sede del consultorio familiare.
Vale la pena spendere qualche parola per ribadire il ruolo storico e sociale del consultorio familiare, frutto dell’ impegno delle donne aquilane e di una capacità d’innovazione delle istituzioni che compresero, negli anni ‘70, la necessità di favorire l’utenza, specie femminile e giovanile, con strutture sul territorio, separate dalle strutture ospedaliere, in un contesto meno esposto, che rispettasse la privacy e la dignità delle persone e, nel contempo, l’interdisciplinarietà dell’assistenza e dei servizi.
A distanza di oltre trent’anni da quell’intuizione, oggi più che allora, le esigenze immutate confermano la necessità di mantenere vivi ed operanti, in contesti adeguati, realtà come questa che hanno, peraltro, lo scopo di integrare i servizi sanitari con i servizi sociali.
Ribadiamo la necessità di trovare una nuova sede al Consultorio che sia nell’ambito del contesto urbano cittadino, in forma autonoma, e non all’interno della struttura ospedaliera.
Stefania Pezzopane, Assessore Politiche Sociali
Betty Leone, Assessore al Personale
Emanuela Iorio, Assessore alle Pari Opportunità
Antonella Santilli, Consigliere Comunale