8 giugno 2012 – ”Ora al danno provocato dal sisma si aggiunge anche la beffa. Non bastavano i tentativi di speculare sul Parmigiano Reggiano e sul Grana Padano, adesso siamo a veri atti di sciacallaggio nei confronti delle imprese agricole, soprattutto quelle che operano nel settore lattiero-caseario. Sotto tiro il prezzo del latte”. La Cia (Confederazione italiana agricoltori) denuncia una situazione che sta assumendo proporzioni rilevanti e rischia di accrescere le difficolta’ che l’agricoltura delle zone terremotate e’ costretta ad affrontare.
”Diversi produttori di latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano venduto a caseifici privati stanno ricevendo in questi giorni – come denunciato ieri dalla Cia di Reggio Emilia e di altre zone dei territori colpiti dal sisma – lettere da parte dei loro primi acquirenti che, oltre a disdire i contratti stipulati tra le parti, richiedono anche la corresponsione delle spese sostenute per i maggiori oneri nel trasporto del latte, a causa dei problemi creati dal terremoto. In alcuni casi rimandano addirittura il pagamento del latte consegnato loro dagli allevatori di bovini.
Siamo, quindi, in presenza di tentativi speculativi che possono provocare pesantissimi danni ad un settore, appunto quello lattiero-caseario, che vive un momento di pura emergenza. Non e’ assolutamente pensabile – afferma la Cia – che si possono scaricare sugli allevatori costi che definire impropri e’ poco. Oltretutto, e’ gravissimo che si giunga anche alla disdetta di contratti regolarmente stipulati”.
”In una fase del genere – indica la Cia – e’ assurdo che alcune componenti di una filiera cosi’ importante come quella del latte assumono certi atteggiamenti. Le difficolta’ dovrebbero, invece, unire e far sviluppare il massimo impegno affinche’ si riesca a salvaguardare produzioni di eccellenza che per le zone colpite dal sisma sono di primissima rilevanza economica e sociale”.