31 maggio 2012 – Riportiamo integralmente il testo del comunicato stampa diramato dall’INGV, in materia di pericolosità sismica, zone sismiche e normativa sismica nella zona dei terremoti del maggio 2012:
“Con riferimento alle affermazioni circolate in questi giorni circa la necessità di aggiornare la mappa del rischio sismico o della pericolosità sismica dell’area colpita dai recenti terremoti o addirittura di tutta l’Italia, l’Istituto precisa quanto segue:
a) i terremoti sono avvenuti in una zona che non era stata classificata come sismica fino al 2003, a dispetto di molteplici evidenze fornite dagli studi scientifici;
b) la mappa di mappa di pericolosità sismica di riferimento per il territorio nazionale (Ordinanza PCM3519/2006*), considera la zona a pericolosità media;
c) i parametri dei terremoti avvenuti sono compatibili con le assunzioni che stanno alla base della mappa citata. In particolare, viene ipotizzata per questa zona una magnitudo massima pari a 6.2;
>d) l’assegnazione dei comuni a una delle quattro zone sismiche, sulla base della suddetta mappa di riferimento, è assegnata dalla legge alla competenza delle Regioni, non degli istituti di ricerca;
e) l’applicazione delle norme sismiche del 2003 ha proceduto a rilento, anche perchè era rimasta in vigore la possibilità di applicazione delle normative precedenti;
f) le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, deliberate nel 2008, fanno riferimento ad azioni sismiche ottenute dalla sinergia fra INGV e Dipartimento della Protezione Civile. Tuttavia, queste norme sono entrate in vigore in tutta l’Italia solo all’indomani del terremoto dell’Aquilano del 2009.
g) a causa di questi ritardi, nelle zone colpite in questi giorni si è accumulato un notevole deficit di protezione sismica, che è in parte responsabile dei danni avvenuti;
h) una situazione analoga interessa un notevole numero di Comuni, localizzati principalmente nell’Italia settentrionale.
E’ opinione di questo Istituto che la mappa di pericolosità sismica di riferimento sia perfettibile, ma che l’eventuale aggiornamento che tenga conto solo degli ultimi terremoti non ne determini, complessivamente, variazioni significative.
Si ritiene più urgente che venga assicurato il suo pieno recepimento da parte delle Regioni e che vengano ulteriormente sviluppate le iniziative per la riduzione della vulnerabilità sismica, già avviate in alcune zone del Paese.
* Ordinanza PCM3519 del 28/04/2006. Criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone, G.U. n.108 del 11/05/2006.