14 maggio 2012 – La Rete sismica nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), monitora l’intera superficie dell’Italia.
Nelle aree a maggior rischio sismico e vulcanico, come per esempio la Basilicata, la Calabria, il Molise, la Puglia, la Campania, i tecnici dell’INGV continuano ad installare stazioni per il controllo del territorio, proprio perché le cinque regioni citate coincidono con le zone a più alta pericolosità, come testimonia la Mappa di Pericolosità Sismica Nazionale (http://zonesismiche.mi.ingv.it).
Infatti proprio in queste cinque regioni sono stimate le più alte probabilità che si verifichino terremoti nei prossimi 50 anni.
Spesso i siti dove sono ubicate le stazioni si trovano in luoghi isolati, su territori con vincoli geoambientali e naturalistici, e quindi la presenza di apparecchiature di vario genere può destare allarme o preoccupazione nella popolazione che, ignara degli scopi per cui tale strumentazione è stata installata, talvolta arriva anche a commettere dei furti o dei danneggiamenti.
Per questo motivo, dopo tante esperienze, anche negative, la sede irpina dell’INGV ha pensato di promuovere una campagna informativa chiamata “Monitoraggio e informazione”. Questa campagna è finalizzata a sensibilizzare gli abitanti e gli amministratori delle zone in cui sono state installate le stazioni, attraverso la realizzazione di manifesti informativi e conferenze.
“Monitoraggio e informazione” consiste nell’organizzazione di incontri di formazione e comunicazione in alcuni comuni strategici, rivolgendosi, in particolare, a tre tipologie di pubblico: gli addetti ai lavori, le scuole, i cittadini.
In questo modo, si intende portare sul territorio, non solo ricercatori e tecnici dell’INGV per l’installazione e la manutenzione degli strumenti, ma anche per comunicare ed informare i cittadini sugli scopi e l’utilità del monitoraggio sismico e soprattutto sulla conoscenza del terremoto e del rischio sismico della propria regione.
Una serie di appuntamenti tecnico-scientifici sono stati previsti nei singoli comuni.
Il geologo Maurizio Pignone, coordinatore del progetto, sottolinea : “ Risulta fondamentale una mirata opera di formazione e informazione riguardante la conoscenza dei terremoti e del rischio sismico, soprattutto nei comuni che ospitano siti dove sono posizionate le stazioni di monitoraggio della rete sismica nazionale”.