L’Aquila, 3 maggio 2012 – Una città energeticamente autosufficiente, dalla modalità urbana sostenibile e una politica dei rifiuti altamente efficiente; una città che protegga e valorizzi i suoi beni culturali e il suo patrimonio naturale, razionalizzi il suolo e gli insediamenti, sia completamente dalla parte della legalità e che punti alla ricostruzione sociale.
Il 16 aprile scorso Legambiente presentò ai candidati sindaco 45 post-it con i punti di forza e le sfide da affrontare per il futuro della città de l’Aquila: una serie di proposte per il buon governo che è scaricabile dalla home page del sito www.legambienteabruzzo.it. Ad oggi, i post-it hanno ottenuto la risposta di Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila), Pierluigi Properzi (PDL) e Vincenzo Vittorini (L’Aquila che vogliamo).
«Ringraziamo i candidati sindaco che hanno risposto alle nostre sollecitazioni – commenta Francesca Aloisio, presidente di Legambiente L’Aquila – e ci auguriamo che questa condivisione non si esaurisca con la campagna elettorale, ma apra invece una nuova strada che faccia della sostenibilità ambientale la chiave per la ricostruzione materiale e immateriale della nostra città; una città che sappia innovare rispettando gli equilibri ecologici e rappresenti un punto di riferimento per l’urbanistica mondiale». Quanto al silenzio degli altri candidati, l’associazione si augura sia dovuto ad una distrazione causata dagli impegni elettorali. «Sarà nostro compito – promette Francesca Aloisio – fare gli interessi degli aquilani verificando l’attività della prossima amministrazione».
Come anche auspicato dall’appello di Legambiente, tutti i candidati sottolineano l’importanza di uno sviluppo sano, pulito e ecosostenibile, che possa offrire l’occasione alla città di presentarsi al meglio attraverso una ricostruzione che nel recuperare l’aspetto storico del centro abruzzese sia anche all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e innovativo. Le tre risposte sono scaricabili nella sezione comunicati stampa del sito.
In particolare, Ettore Di Cesare dichiara una sostanziale coincidenza tra le proposte di Legambiente e i progetti del suo programma, basati sempre sul concetto di sostenibilità, a partire dalla politica dei rifiuti zero, della riconversione ecologica dell’economia, di una “visione lunga” per il rilancio dell’economia del territorio e per una migliore qualità della vita tutta incentrata sulla sostenibilità, “attraverso la realizzazione di un “Distretto della sostenibilità” a livello europeo, che metta in rete l’Università che potrebbe attivare corsi di Laurea specifici, i nostri tecnici e professionisti, le nostre imprese, dalle Pmi alle imprese di costruzione fino a quelle del polo elettronico anche riconvertendo quelle in crisi con molti cassaintegrati. Un Distretto che “accompagnerebbe” la ricostruzione sostenibile dei nostri territori e, sfruttando la leva economica pubblica, offrirebbe un futuro al lavoro nella nostra città, in quanto le competenze e tecnologie sviluppate ed acquisite potranno essere applicate in altri territori europei che stanno affrontando il problema globale della riconversione dello sviluppo verso modelli ecocompatibili”.
In particolare, sul tema della Città energeticamente autosufficiente, Di Cesare punta sulla promozione (anche attraverso mutui agevolati) e lo sviluppo dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico, attraverso la ricerca condotta dalla locale Università e l’esportazione dei saperi e delle competenze, ponendo come linea guida della politica sulla ricostruzione la riduzione dei consumi energetici e la produzione di energia da fonti rinnovabili e in maniera distribuita.
Sui beni culturali, Di Cesare si dichiara d’accordo con la posizione di Legambiente, per cui il recupero e il restauro devono essere considerati un’opportunità di salvaguardare la cultura e l’arte alla base dell’identità culturale degli aquilani, ma non trascura possibili interventi anche radicali in porzioni di centro storico senza valori storico-architettonici. Sui rifiuti propone raccolta differenziata spinta, riduzione dei rifiuti con il ricorso a materiali totalmente riciclabili, diminuzione degli imballaggi, pratica del riuso. Gli impianti di compostaggio, così come quelli che producono energia da fonti rinnovabili, devono essere diffusi capillarmente e dimensionati sulle reali esigenze di piccole comunità. Sul patrimonio naturale, Di Cesare dichiara di essere contrario alle grandi opere e di prevedere, invece, il recupero delle strutture esistenti a partire dai rifugi montani, per favorire un “turismo lento e maggiormente sostenibile”, in sintonia con gli aspetti più peculiari del comprensorio: alpinismo (non solo invernale), free-ride, trekking, valorizzazione dei prodotti tipici e dell’enogastronomia del territorio.
Lo stop al consumo di suolo, per il candidato di Appello per L’Aquila, è poi una battaglia fondamentale, per cui stop all’abusivismo e regolamentazione efficace per la gestione delle cave e delle macerie. Un osservatorio civico partecipato sarebbe lo strumento ideale per lo sviluppo della legalità, mentre sulla mobilità urbana sostenibile Di Cesare dice no alla costruzione di parcheggi a ridosso del centro storico e si a un sistema integrato tra ferrovia, mezzi pubblici, biciclette e car sharing.
Precise e strutturate anche le risposte del candidato Pierluigi Properzi, che ritiene “condivisibili tutti gli obiettivi da conseguire per la ricostruzione, materiale e immateriale, sostenibile ed ecocompatibile, della città dell’Aquila” e che in particolare, rispetto al tema della città energeticamente sostenibile, ritiene prioritario definire un accordo con la soprintendenza per permettere di installare pannelli e tecnologie integrate e rendere obbligatorio l’utilizzo di una quota di energia rinnovabile soprattutto negli edifici pubblici. Ritiene inoltre condivisibile l’ipotesi di promuovere attraverso incentivi e vincoli specifici la certificazione degli edifici, promuovendo il teleriscaldamento e le reti elettriche e di cablaggio più innovative. Sui beni culturali, Properzi dichiara di condividere la posizione di Legambiente e di voler rendere al più presto operativi il museo nazionale d’Abruzzo e il museo Diocesano, promuovendo, inoltre, una nuova architettura di qualità che sappia armonicamente inserirsi nel tessuto della città compatta.
Gli ingredienti di Properzi per la soluzione del problema rifiuti sono la realizzazione di isole ecologiche per la raccolta differenziata, l’incentivazione del green public procurement, l’estensione della raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale, la definizione di un programma di comunicazione e di sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti e la realizzazione di un impianto di compostaggio per la frazione umida. Rispetto al patrimonio culturale, il candidato sindaco ritiene prioritario puntare su un turismo di qualità investendo sulla destagionalizzazione, creare un grande parco urbano della memoria con il fiume protagonista e realizzare un centro di documentazione delle aree protette, condividendo l’idea di abbandonare piani che intendono la montagna come un Luna Park di improbabili stazioni sciistiche.
Riguardo l’uso del territorio, poi, Properzi vorrebbe provvedere all’abbattimento di tutte le edificazioni ricadenti in area a rischio idrogeologico e bloccare le nuove cave, riciclando le macerie anche per recuperare spazi degradati, ed eliminare gli abusi vietando la realizzazione di nuovi insediamenti.
Sulla legalità, il candidato del PDL propone di inserire anche l’abuso edilizio, oltre a corruzione e collusione, tra i reati che bocciano un’impresa (white list), e controlli certi su tutta la filiera produttiva, condividendo con Legambiente l’ipotesi di un osservatorio permanente sulla legalità. La ricostruzione sociale è un altro tema importante, sul quale Properzi dichiara di voler intervenire aprendo al più presto spazi di aggregazione per anziani, elaborando un’offerta culturale in grado di assicurare crescita, informazione e conoscenza ai nostri giovani, favorendo anche iniziative che sollecitino l’interesse dei cittadini per la vita pubblica. Sulla mobilità urbana sostenibile, invece, vorrebbe utilizzare dei tratti della linea ferroviaria Sulmona-L’Aquila con finalità di trasporto urbano e inserire politiche tariffarie per la sosta tese ad incentivare il trasporto pubblico, apprezzando l’idea dell’isola pedonale totale nel centro storico servito da una rete efficiente di bus e l’ipotesi di istituire zone a velocità moderata (massimo 30 km/h).
Meno dettagliata nel riproporre i punti proposti da Legambiente è infine la risposta del candidato della Lista civica “L’Aquila che vogliamo”, Vincenzo Vittorini, ma solo perché rileva “una tale sintonia di vedute che rende i post-it di Legambiente in gran parte sovrapponibili al progetto-metodo di L’Aquila che vogliamo, il quale è oggetto di una sistematica condivisione con i cittadini già dal 23 luglio 2011”.
“In una battuta – scrive ancora Vittorini nella sua risposta – si potrebbe dire che L’Aquila che vuole Legambiente somiglia a L’Aquila che vogliamo, sia nel merito che nel metodo. Andando oltre, riteniamo che ciò che distingue il nostro progetto-metodo dalle solite promesse pre-elettorali, oltre all’impostazione prettamente europea anche per il sistematico riferimento ai fondi europei disponibili e spesso inutilizzati, è la quantificazione degli obiettivi e dei sotto-obiettivi con le relative scadenze e la condivisone approfondita, costruttiva ed effettiva con i cittadini che sono i principali portatori di interesse”.
Vittorini afferma quindi di aver riscontrato una tale affinità di obiettivi da confermare, senza alcuna difficoltà, l’impegno al confronto aperto e costruttivo, volto ad una rapida e concreta attuazione che nella visione proposta dalla sua lista, deve procedere organicamente e in parallelo rispetto a tutti gli obiettivi. Il candidato de “L’Aquila che vogliamo” ha invitato quindi l’associazione ad approfondire tutti i temi singolarmente per verificare l’impegno e l’indirizzo seguito su questi temi in un anno di attività e condivisione del progetto.