L’Ing. Maurizio Del Beato, a nome di numerosi cittadini che alla data del 6 aprile 2009 avevano abitazioni in via di costruzione a L’Aquila, ci segnala la grave disparità e discriminazione per queste case. Queste abitazioni hanno subito danni come le altre e sono state in molti casi non tutte, inserite nell’albo pretorio classificate secondo la scheda AEDES della P.C. ( protezione civile).
Fino a fine 2009 venivano trattate come seconde case anche se molte di loro erano delle prime case, secondo le ordinanze 3779 e 3790. Successivamente interviene una confusa ed interpretabile ordinanza, la 3857 che impedisce di fatto ai proprietari privati, che realizzano la propria casa come prima o come casa per le necessità familiari, di non poter usufruire dei rimborsi danni , ponendo delle condizioni insostenibili, ovvero tetto di spesa a 30.000 Euro per unità immobiliare, vincoli temporali strettissimi e cronometrici, inizio lavori immediato alla data di uscita dell’ordinanza e vincolo di terminare entro 4 mesi, condizioni insostenibili alla tipologia dei soggetti danneggiati. Tale ordinanza va a sovrapporsi alle precedenti diventando quella di riferimento e impedendo di fatto che i cantieri in corso di costruzione potessero essere riparati dentro un procedura chiara formale ai sensi della corretta riparazione e del miglioramento sismico e dell’uscita dall’albo pretorio.
Molte famiglie hanno degli estra-costi che le hanno gravemente penalizzate. Il problema è profondo e non banale , e le domande sono molte : come uscire dall’albo pretorio, con quali giustificativi rinnovare le concessioni ed iniziare i lavori di riparazione ? con quali regole e coefficienti di sicurezza ? Quelli del passato come se nulla fosse ? Chi paga le varianti strutturali ? E’ corretto ? Quale è la normativa sismica di riferimento Zona 2 , Zona 1 microzonazione ?.
E perchè negare a queste case il miglioramento ed adeguamento sismico totale alle nuove regole visto che i cantieri sono aperti ? La 3857 è l’esempio di una ordinanza cieca che non distingue nemmeno i danni ricevuti, e crea disparità tra il prima e dopo la 3857 , e tra chi avendo mezzi economici e di produzione specifici in proprio, puo’ permettersi terminare in quattro mesi a costo zero. Ci si domanda dove sta la costituzionalità e la correttezza di tale ordinanza .
Per questo si fa appello a tutti i cittadini proprietari di cantieri danneggiati di contattare l’indirizzo caseincostruzionesisma@gmail.com. per poter riformulare in blocco la richiesta di accettazione pratiche, ovvero che la 3857 è inapplicabile a questa tipologia di soggetti, che stanno costruendo in proprio per necessità familiari e non a scopo di lucro. Si chiede pertanto il ritorno alla 3779 e 3790. Per questo è stato istituito un indirizzo mail a cui tutti gli interessati possono sottoporre il proprio caso.