L’Aquila, 23 aprile 2012 – Il terremoto che tre anni fa ha sconvolto L’Aquila ha lasciato un segno su tutti, soprattutto sui bambini. Uno studio ha evidenziato che a 10 mesi dal sisma il 3% dei bambini di 8-13 anni della zona del cratere mostrava un disturbo post-traumatico da stress e il 18% un disagio psicologico, prevalentemente nel sesso femminile.
Studio: il 18% ha disagio psicologico, il 3% disturbo post-traumatico da stress
La ricerca ‘Atab. Dalla gestione dell’emergenza, alla valutazione, cura e monitoraggio del disagio post traumatico nei minori aquilani’, e’ stata promossa dal dipartimento della Protezione Civile insieme alla Clinica di Neuropsichiatria dell’infanzia dell’universita’ dell’Aquila e all’associazione culturale ‘Via Caecilia’.
Tra i disturbi piu’ frequenti accusati dai bambini ci sono stati problemi psicosomatici, di attenzione, di isolamento relazionale e ansioso-depressivi. Obiettivo dello studio e’ stato quello di elaborare modelli di prevenzione e di cura del disturbo post traumatico da stress, focalizzandosi sui processi di adattamento al terremoto dei bambini e delle loro famiglie.
Il mutamento del territorio provocato dal sisma a livello urbanistico, architettonico e sociale ha infatti provocato disagi di natura psicologica ai minori e alla popolazione generale. Solo il 27% dei minori intervistati e’ risultato privo di disturbi psicopatologici, presentati dal 73%. Di questi pero’, ad avere un chiaro disturbo psichiatrico era circa 1/4, mentre i 3/4 aveva problemi ai limiti di un disturbo o un’area di rischio.
La maggioranza dei problemi ansioso-depressivi, che potevano configurare un disturbo psico-patologico strutturato, e’ stata riscontrata in bambini il cui stile di vita e’ stato cambiato dal sisma ed a situazioni familiari disagiate (ad esempio con cambi ripetuti di abitazioni o perdita di lavoro di uno o entrambi i genitori).