L’Aquila, 20 aprile 2012 – Tre ville, 6 tra appartamenti e fondi (tutti nel circondario di Avezzano, tranne un terreno nell’agro pontino), 30 tra auto e motocicli e 99 tra conti correnti, libretti postali e bancari, polizze assicurative. E’ il “tesoro” sequestrato dai finanzieri della Compagnia di Avezzano, del Servizio centrale investigazione criminalita’ organizzata di Roma e del Gico dell’Aquila alle famiglie rom De Silva e Morelli, da generazioni stanziali ad Avezzano e in altri comuni della Marsica.
Il provvedimento e’ stato emesso dal giudice Giuseppe Romano Garganella del Tribunale dell’Aquila, su richiesta del procuratore di Avezzano Vincenzo Barbieri e del pm Maurizio Maria Cerrato: il sequestro si basa, da un lato, sugli esiti dell’operazione “Delizia” con la quale i finanzieri di Avezzano negli ultimi due anni hanno ripetutamente colpito con arresti e denunce una ventina di appartenenti ai clan (per usura, estorsione, spaccio di stupefacenti, ricettazione) e, dall’altro, sulle risultanze delle indagini finanziarie che hanno rivelato l’evidente sproporzione tra il tenore di vita degli indagati, i loro patrimoni occulti e la pressoche’ nulla disponibilita’ di fonti di reddito lecito.
Nel corso dell’inchiesta e’ stato necessario analizzare, ricostruire e interpretare numerosi passaggi di proprieta’, svelare donazioni dissimulate, trasferimenti di denaro in contanti e intestazioni di comodo. L’operazione costituisce la prima applicazione di una misura prevista dalla normativa antimafia nei confronti di gruppi criminali operanti nella Marsica.
(AGI)