SONDAGGIO ELEZIONI A L’AQUILA: INATTENDIBILE PER UN ECONOMISTA, ECCO PERCHE’

L’Aquila, 19 aprile 2012 – ”Ci sono evidenti perplessita’ sia sulla metodologia utilizzata per effettuare il sondaggio, sia sul numero troppo basso per ottenere una chiara indicazione di voto. Questo sondaggio, in sostanza, non e’ attendibile”. Lo sostiene l’economista Piero Carducci che stamane, in occasione della conferenza stampa della lista ”L’Aquila citta’ unita-Verdi’, rappresentata dal portavoce Giovanni Farello, ha contestato l’attendibilita’ del sondaggio effettuato da Swg per conto del Partito democratico dell’Aquila.

Ecco, secondo Carducci, i motivi che inficiano il sondaggio di Sgw: ”E’ stato utilizzato il metodo cosi’ detto ‘Cati’, che consiste in una intervista telefonica condotta su un campione di 800 persone (quattro telefonate equivalgono a circa l’un per cento); un numero troppo ristretto, che, a mio giudizio, non esprime una chiara volonta’ dell’opinione pubblica, se consideriamo le condizioni sociali e logistiche in cui versa la popolazione aquilana. Il sondaggio ha riguardato solo quattro candidati-sindaco, mentre gli altri sono stati esclusi dall’intervista senza un motivo.

Poi c’e’ la questione del contenuto delle domande; si e’ privilegiato la visibilita’ delle liste che sono a sostegno del candidato sindaco, cioe’ la conoscenza dei simboli, e non, ad esempio, l’antefatto, cioe’ il giudizio sull’attivita’ svolta dal sindaco uscente”. Per Carducci ”e’ evidente che i partiti piu’ grandi godono di visibilita’ maggiore nel panorama politico rispetto alle liste civiche di appoggio”.

Si tratta dello stesso metodo – ricorda l’economista – utilizzato nelle ultime elezioni provinciali dell’Aquila. Nel sondaggio, le indicazioni di voto davano in netto vantaggio il candidato Presidente uscente, Stefania Pezzopane, sullo sfidante Antonio Del Corvo. Le cose, come e’ noto a tutti, andarono poi diversamente”.

La statistica ha strumenti diversi per le elezioni amministrative; in questo caso sono state utilizzate domande e metodo sbagliati – osserva in conclusione Carducci – Si crea cosi’ una rappresentazione diversa nell’opinione pubblica e cio’, come e’ avvenuto nel caso delle elezioni provinciali, si ripercuotono inevitabilmente sull’attendibilita’ e sulla bonta’ dei sondaggi”.