PIAZZA D’ARMI: LE CONCLUSIONI DEL TAVOLO DI LAVORO

Il concorso internazionale di progettazione per il PARCO URBANO DI PIAZZA D’ARMI, pubblicato sui siti nazionali ed internazionali, anche per la pressante azione del Tavolo Piazza d’Armi, può rappresentare un’occasione preziosa e definitiva per fare di tutta l’area un bene comune finalmente a disposizione della comunità aquilana.

Dopo decenni d’impegno da parte di cittadini, di comitati di quartiere, di organizzazioni sociali, di associazioni ambientaliste, di alcuni partiti politici, questo vuoto urbano negato alla cittadinanza, prima e dopo il sisma, troppe volte a rischio di aggressioni da parte di amministratori, società, immobiliaristi, tecnici che hanno pensato ad ipotesi di cementificazione privatistica, commerciale, direzionale, sportiva e persino residenziale potrà avere il suo destino naturale: diventare il più grande parco urbano della città, cuore di una rete di parchi, giardini e aree verdi che qualifichino il disegno urbano, ne rigenerino gli aspetti paesaggistici e di naturalità necessari anche per la salute ed il benessere urbano.

Le vecchie parole d’ordine di volantini ed iniziative d’altri tempi “giù le mani da Piazza d’Armi” e “no alla cementificazione” sono state purtroppo sempre attuali in questi anni e solo l’attenta vigilanza della popolazione, delle professionalità sensibili e degli esperti non a servizio delle operazioni speculative ed immobiliari ha garantito, e dovrà continuare a garantire, una restituzione tempestiva a spazio per la socialità il cui destino venga deciso con metodi partecipativi e deliberativi, segno di una nuova concezione della democrazia urbana.

Piazza d’Armi è stata anche sede della più grande tendopoli del terremoto, simbolo di attenzione mediatica e delle enormi difficoltà per mantenere vivi il protagonismo sociale, i legami della comunità e la volontà di partecipare soffocati dai metodi emergenziali. Anche per questo la definitiva sistemazione a parco assume un significato ulteriore e simbolico anche in memoria di quanto accaduto con il sisma.
Il concorso internazionale offre alla città la possibilità di avere contributi per scegliere su più alternative progettuali definitive che impegneranno il comune dell’Aquila alla realizzazione del progetto risultato vincitore dalla selezione concorsuale.

I punti principali che il Tavolo di Piazza d’Armi ha chiesto, ed ottenuto, d’inserire nei contenuti del bando sono:
• la progettazione dovrà essere unitaria e coordinata per tutta l’area tenendo conto di un inquadramento urbano d’insieme che includa anche il percorso ecologico del Fosso di San Giuliano, prescindendo dalla suddivisione in comparti prevista dal masterplan approvato dal Consiglio Comunale;
• il tema prevalente del concorso dovrà essere il Parco Urbano che deve mantenere unitarietà ed estensione significativa sull’area senza ridursi ad un spazio di verde complementare alle preesistenze;
• il parco dovrà essere progettato con criteri di sostenibilità, di riduzione dell’impatto ambientale, di economicità gestionale anche attraverso l’uso di energia rinnovabile, con i criteri dell’ingegneria naturalistica per la progettazione del verde;
• i parcheggi dovranno essere solo interrati ed essere previsti esclusivamente nell’area dell’ex deposito carburanti bonificata;
• la struttura culturale (teatro-auditorium) prevista nell’area dovrà essere concepita come complementare a quella esistente nel centro storico per essere utilizzata sia per attività di tipo classico, sia per attività polivalenti, d’avanguardia e popolari;
• la piazza già realizzata, destinata alla localizzazione temporanea del mercato giornaliero e Storico di Piazza Duomo, dovrà risultare uno spazio articolato e funzionalmente connesso con la struttura culturale ed il parcheggio sotterraneo riducendo al minimo il consumo di suolo da sottrarre al parco;
• dovrà essere prevista anche l’introduzione del 2% per le opere d’arte da inserire nel parco sul tema della memoria di quanto realmente accaduto;
• i progetti dovranno prospettare soluzioni per il destino dell’area e delle costruzioni provvisorie Celestiniane (riconversione a funzioni di quartiere e pubbliche, parziale modifica o in alternativa la rimozione della struttura ed il recupero dell’area a parco)
• i progetti dovranno definire per la porzione di Piazza d’Armi comprendente le attrezzature sportive esclusivamente la connessione con il resto del parco mantenendone la configurazione attuale (in corso di recupero e restauro) utile a completare la funzionalità del parco Urbano, senza mutarne assolutamente destinazioni e volumetrie, valorizzando l’uso sociale storicizzato a gestione pubblica aperto alle piccole società sportive ed ai cittadini.

Per questi obiettivi ci siamo impegnati, dalla primavera aquilana del 2010, in un tavolo di lavoro “ Tavolo di Piazza D’Armi” con la pratica dell’azione diretta, l’organizzazione di incontri e con la presentazione di richieste e proposte, utilizzando nuove pratiche istituzionali, senza meccanismi di appoggio politico, con la partecipazione della cittadinanza attiva, dimostrando che si possono costruire percorsi virtuosi di riappropriazione degli spazi cittadini attraverso pratiche democratiche.

Le iniziative di coinvolgimento attivo della cittadinanza, la ripulitura e l’abbellimento della piazza con il giardino delle Speranze il 28 marzo 2010 e l’8 Maggio 2010, momento in cui si sono raccolte numerose e proficue idee sull’idea di Parco Urbano, le migliaia di firme raccolte per la promozione di una pratica concorsuale che mettesse a confronto più proposte progettuali, migliorative del masterplan approvato dal Consiglio Comunale l’8 Novembre 2010, l’incontro cittadino svolto l’8 Gennaio 2011 nella sede di Casa Onna, per ribadire l’imprescindibile necessità di partecipazione fattiva di tutti al posto dell’accettazione di progetti già confezionati, hanno costituito una nuova e fondamentale tappa nel cammino di riappropriazione di Piazza d’Armi.

Abbandonando qualsiasi forma di settarismo e praticando la cooperazione come metodo maturato dal continuo confronto tra le istanze espresse dai cittadini e le risposte fornite dalle Amministrazioni, con la collaborazione di strutture locali e nazionali dell’Ordine degli Architetti e di altri soggetti Istituzionali abbiamo ottenuto il Concorso Internazionale di progettazione del Parco Urbano di Piazza D’Armi, un’ importante occasione per l’affermazione di valori culturali ed etici legati alla promozione anche dei valori sociali dell’architettura e dell’urbanistica quale garanzia della qualità della ricostruzione di una città così duramente colpita dagli eventi sismici.

Questa esperienza può essere un laboratorio di sperimentazione sociale e politica alternativo alle logiche storiche di affidamento dei grandi progetti strategici della città, partendo dalla cultura e dall’arte, nato da percorsi alternativi alla delega e alla passività. Un piccolo esempio di come il cittadino attreverso un’azione costante e paziente possa indirizzare positivamente le scelte Amministrative.

Invitiamo, pertanto, tutta la cittadinanza a partecipare direttamente alla ricostruzione di uno spazio che le appartiene, per farne insieme il simbolo di una nuova storia della partecipazione e dell’impegno civile.

IL TAVOLO DI PIAZZA D’ARMI