L’Aquila, 26 marzo 2012 – Differenti le prese di posizione che chiedono chiarimenti e verifiche sulla nuova ordinanza della Presidenza del Consiglio.
LE RICHIESTE DI APPELLO PER L’AQUILA
Appello per L’Aquila esprime la sua preoccupazione per alcuni passaggi contenuti nell’ultima ordinanza del Governo, la numero 4013. Ci riferiamo, in particolar modo, agli articoli riguardanti le procedure per la presentazione delle domande relative agli indennizzi per la riparazione delle abitazioni private che, invece di semplificare, rischiano di complicare e rallentare ulteriormente l’avvio dei lavori.
E’ nostra intenzione attivare una concertazione locale utile a comprendere quali procedure possano essere inserite nel successivo regolamento operativo per semplificare l’iter di approvazione e finanziamento e assistere i cittadini nella scelta di imprese e progettisti, introducendo procedure snelle e trasparenti. Da subito abbiamo avviato un confronto con i vari attori, dai tecnici alle imprese fino agli amministratori di condominio ed i presidenti di consorzi obbligatori di proprietari, per definire un documento di richieste pratiche che sarà inviato nei prossimi giorni al Ministro Barca.
«E’ inoltre inammissibile il mancato stanziamento di risorse per i nostri Vigili del Fuoco», ha dichiarato Ettore Di Cesare candidato sindaco di Appello per L’Aquila, «invocati nei momenti difficili e puntualmente lasciati senza la possibilità di svolgere al meglio il loro prezioso lavoro».
CONAPO: NON SI RISPARMI SULLA PELLE DEI CITTADINI
“No a risparmi sulla pelle dei cittadini abruzzesi gia’ colpiti dal terremoto”. Ad affermarlo e’ Antonio Brizzi segretario generale del Conapo, Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco, in riferimento all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 4013 emanata il 23 marzo scorso, nella quale il Governo non menziona, e quindi non rinnova, la proroga dell’impiego dei 74 vigili del fuoco a L’Aquila per le esigenze di soccorso alla popolazione nel dopo sisma e per la ricostruzione.
Per questo il Conapo in una nota di protesta chiede al Governo “di rivedere le proprie decisioni che penalizzano la sicurezza dei cittadini, e di attuare provvedimenti di potenziamento del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco dell’Aquila, da solo non piu’ in grado di fronteggiare le richieste della popolazione a seguito delle accresciute esigenze dopo il terribile terremoto”.
ORDINE DEGLI INGEGNERI
«Il primo punto su cui fare chiarezza» riferisce il presidente, Paolo De Santis: «è l’applicazione dell’ordinanza. Bisogna capire, in sostanza, se i 5 preventivi minimi richiesti riguardano gli appalti ancora da assegnare o anche i progetti già presentati al Comune, ma non ancora approvati. Credo, da una prima lettura cruda del testo, che il Governo non sia a conoscenzadi quello che è accaduto all’Aquila e della portata degli interventi. In ballo ci sono migliaia di assegnazioni di lavori già avvenute, che non possono essere rimesse in discussione.
Non vorremmo che questa ordinanza si trasformasse in un ulteriore intralcio alla ricostruzione. Le nuove norme potranno essere valide solo per i lavori ancora da assegnare. In caso contrario nasceranno contenziosi tra imprese e committenti, che bloccheranno completamente la ricostruzione».
ORDINE DEGLI ARCHITETTI
Gianlorenzo Conti, presidente dell’Ordine degli architetti è favorevole all’iscrizione delle aziende in un elenco speciale. Sui ribassi dichiara: «Se le aziende praticheranno il ribasso massimo, pur di accaparrarsi i lavori, verranno fuori grandi anomalie. Il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa può essere applicato individuando caratteristiche e capacità economica delle imprese. Se si rispettano questi parametri, non ci saranno difficoltà. Vanno tutelate le aziende che hanno già avuto in affidamento i cantieri e che hanno speso soldi per la messa in sicurezza e la redazione dei progetti definitivi».
COSTRUTTORI
Il presidente dell’Ance, Gianni Frattale, è critico sui ribassi. «Stiamo lavorando da tempo a questi temi, è importante non andare allo scontro sul capitolo delle offerte comparative, che non devono tradursi in una corsa al ribasso: ne verrebbe compromessa la qualità dell’opera e nascerebbero enormi contenziosi. Una sorta di ribasso le imprese già lo effettuano in virtù del cosiddetto prezzo di convenienza. Le aziende devono dimostrare capacità tecnica e solidità economica, ma tutto ciò non può rimettere in gioco il sistema degli appalti già assegnati».