L’Aquila, 12 marzo 2012 –
Di Giusi Pitari (http://giusipitari.blogspot.com/)
La costruzione dell’auditorium progettato dall’architetto Renzo Piano nel Parco del Castello a L’Aquila mi dà l’occasione per ribadire alcune essenziali misure che nell’intero territorio terremotato dovevano essere adottate da subito:
– Strumenti di partecipazione attiva della popolazione ai cambiamenti che si determineranno nel proprio territorio
– Attuazione di un programma di informazione e trasparenza capillare
Il fatto che, consultando varie fonti, non sia assolutamente chiaro il totale della spesa né come sia essa stessa dettagliata, fa capire quanto sia necessario per tutti, anche per gli organi di informazione, poter accedere facilmente agli atti, tutti, riguardanti gli innumerevoli interventi che si stanno attuando e si verificheranno in tutto il territorio. L’ulteriore osservazione che, ormai ovunque, si discuta non già della opportunità offertaci da Renzo Piano, quanto della localizzazione di tale opera, mi fa indignare, ancora una volta, per la scarsa attenzione che chi amministra questa città porge alla cittadini che la abitano, ancora, nonostante tutto.
Appare peculiare che il Sindaco, rispondendo ad alcune vivaci osservazioni in merito alla localizzazione dell’auditorium risponda “Comunque non mi spiego questa paura di alcuni nei confronti del nuovo, del bello, delle sfide estetiche. Più di un grande come Renzo Piano, a chi affidare una simile opera? [….] Comunque tra un mese al massimo Renzo Piano sarà a L’Aquila, e presenterà pubblicamente l’opera. In quella sede potrete contestargli l’intervento. Io credo che avremo una struttura meravigliosa, che ancor più valorizzerà il parco del Castello e l’intera area.”
Non si ha paura del nuovo e del bello, non si mette in dubbio la grandezza di Renzo Piano, non desidero contestarlo magari per finire tacciata di essere sempre e solo contro qualcosa. No!
Sarebbe stato un segno di vera democrazia, se la cittadinanza tutta avesse potuto partecipare a decisioni così importanti e, di più, sarebbe stato auspicabile che il nostro Sindaco fosse stato in grado di presentare all’archistar un vero e proprio masterplan dell’intera città dell’Aquila, comprese periferie e frazioni . E indicare all’architetto le aree che avrebbero potuto accogliere l’opera che, di per sé, avrebbe concorso alla giusta e più volte sottolineata, riqualificazione dell’intero “invaso” terremotato.
Chiedo pertanto un dibattito aperto sulla questione. Compresi i costi, quando come e chi ha deciso la localizzazione.
P.S.: con l’occasione chiederei anche lumi sull’auditorium di Shigeru Ban!!