L’Aquila, 27 febbraio 2012 – In Abruzzo la ricotruzione dopo il sisma del 2009 ha richiamato anche l’attenzione della Corte dei Conti per una (al momento) imprecisata quantità di fondi persi in un intreccio di lungaggini e sprechi. Un “pregiudizio erariale” viene segnalato per i “gravi ritardi accumulati nella realizzazione dei moduli abitativi provvisori”.
E’ quanto si legge oggi sul quotidiano La Repubblica, che evidenzia come dalle relazioni dei magistrati contabili emerga un Paese che non sa come spendere le sue risorse. Una “gestione improvvisata” che va anche “oltre la malafede”: così si perdono i soldi dei contribuenti.
I controlli della Guardia di Finanza tra maggio e dicembre 2011 hanno fatto recuperare ai Comuni dell’Aquilano 230mila euro di finanziamenti concessi per il “mantenimento del reddito” delle imprese colpite dal sisma: erano stati assegnati con procedure non regolari.
E alla Corte è arrivata anche la denuncia su 500 coppie di abitanti del capoluogo che avrebbero riscosso, nel tempo, un doppio contributo di “autonoma sistemazione” fingendo di essere separate o divorziate. La Finanza ha individuato anche una trentina di casi di terremotati della Valle Peligna cui sono stati accreditati contributi non richiesti: li hanno dovuti restituire.