6 febbraio 2012 – FENOMENI SIGNIFICATIVI O AVVERSI PER IL GIORNO 7 FEBBRAIO 2012
Precipitazioni:
– da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia settentrionale, con quantitativi cumulati generalmente moderati;
– da isolate a sparse su resto del sud, Sardegna, Molise, Abruzzo, Lazio ed Umbria orientali, Marche, Emilia-Romagna, Liguria di levante, Appennino toscano, Lazio orientale e meridionale, Piemonte orientale, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con quantitativi cumulati deboli.
Nevicate:
– a quote di pianura sulle regioni centro-settentrionali peninsulari;
– al di sopra dei 100/300 metri sulla Sardegna, Campania, Puglia, Calabria e Basilicata settentrionali;
– al di sopra di 400/600 m su resto Basilicata, Puglia e Calabria;
– al di sopra dei 600/800 m sulla Sicilia.
Visibilità: ridotta durante le precipitazioni nevose.
Temperature: senza variazioni di rilievo, con persistenti gelate al nord e diffuse gelate notturne al centro.
Venti: forti dai quadranti settentrionali su tutte le regioni, con rinforzi di burrasca sull’alto Adriatico, sulle due isole maggiori, Puglia e settori ionici, Liguria e Toscana.
Mari: inizialmente agitati tutti i bacini, localmente molto agitati quelli meridionali; nel pomeriggio graduale attenuazione del moto ondoso.
FENOMENI SIGNIFICATIVI O AVVERSI PER IL GIORNO 8 FEBBRAIO 2012
Precipitazioni: sparse, anche a carattere di rovescio, sulle regioni meridionali e su Molise e Sardegna, con quantitativi cumulati generalmente deboli o localmente moderati su Basilicata, Puglia centro-meridionale e Calabria orientale;
Nevicate:
– al di sopra di 200-400 m su Sardegna, Campania, Molise;
– al di sopra dei 500-700 m sulle restanti regioni meridionali.
Visibilità: ridotta durante le precipitazioni nevose.
Temperature: senza variazioni di rilievo, con diffuse gelate al nord.
Venti: localmente forti nord-orientali sui settori adriatici e ionici, su Sardegna, Toscana e settentrionali sulla Liguria.
Mari: molto mossi tutti i bacini, localmente agitati l’Alto Adriatico, lo Ionio, Mare e Canale di Sardegna.
Fonte: Dipartimento Protezione Civile