La Guardia di Finanza dell’Aquila ha individuato erogazioni di fondi, pari a circa 230 mila euro, destinati ad imprese che avevano dovuto sospendere la propria attivita’ a causa del sisma di tre anni fa, concessi dalle amministrazioni comunali del cratere, secondo criteri e procedure difformi rispetto a quanto prescritto dalle norme.
Si tratta, in particolare, di provvidenze finalizzate al ”mantenimento del reddito” delle aziende danneggiate, previste dall’Ordinanza 3789 del 9 luglio 2009. A seguito di controlli condotti dai finanzieri, tra maggio e dicembre 2011, oltre 205 mila euro sono gia’ rientrati nelle casse dello Stato, peraltro senza che si sia instaurato alcun procedimento penale o contabile e senza ulteriore contenzioso. Si e’ trattato di un’azione con preminenti finalita’ preventive degli sprechi, dovuti ad errori e/o a non corrette interpretazioni ed applicazioni delle norme. Nei casi in cui non sono stati riscontrati elementi di rilevanza penale e/o contabile, la Gdf, di concerto con la Procura regionale della Corte dei Conti dell’Abruzzo, ha informato l’amministrazione comunale interessata, invitandola ad agire direttamente per il recupero delle somme. Il monitoraggio complessivo ha riguardato oltre un migliaio di pratiche della specie, riferibili a tutto il cratere sismico. Tra esse, ne sono state ulteriormente individuate ed approfondite circa 200, erogate da 26 Comuni, per le quali sono state rilevate irregolarita’ (non corretta indicazione dell’anno d’imposta di riferimento, errori di calcolo nella determinazione dell’indennizzo in base ai giorni per i quali e’ stato concesso, ecc…). Dopo la dovuta segnalazione delle irregolarita’ da parte dei finanzieri, le singole amministrazioni comunali hanno avviato, e quasi sempre concluso positivamente, le pratiche relative al recupero delle somme erogate.
Nel corso dei controlli contabili, sono stati individuati anche casi di possibile rilevanza penale e/o amministrativa, per i quali sono state interessate le competenti autorita’ giudiziarie.