L’Aquila, 10 gennaio 2012 – Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile del 2009, dopo oltre due anni, lascia ancora un’eredità pesante sulla salute mentale e fisica della popolazione: sono aumentati i casi di disturbo da stress post traumatico, depressione, consumo di alcol e fumo.
Una rete di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità ha confrontato i dati sulla salute mentale e sui comportamenti a rischio degli abruzzesi prima e dopo il sisma e ha rilevato che “dopo 14-19 mesi dal terremoto, la frequenza di sintomi di sofferenza mentale è risultata maggiore di quella rilevata in precedenza”.
Su 957 intervistati, nel 4,1% dei casi è stato riscontrato il disturbo da stress post traumatico, una prevalenza dieci volte maggiore rispetto alla rilevazione precedente.
La depressione (5,8% della popolazione) è stata diagnosticata in una misura quattro volte superiore a quella riscontrata prima del terremoto. I sintomi da umore depresso sono passati dall’8% al 15%, dopo il terremoto. La prevalenza dei fumatori nella regione è cresciuta dal 31,5% al 34% dopo il sisma.
E’ cresciuto di un punto percentuale (dal 10% all’11%) il fenomeno del binge drinking, il bere per ubriacarsi assimilando una grande quantità d’alcol in poco tempo.
Quanto allo stile di vita, è aumentato il numero delle persone sedentarie, passato dal 19% del 2007-2008 al 39% dopo il terremoto e contemporaneamente sono diminuite le persone fisicamente attive: dal 42% al 32%.