TERREMOTO: FAMIGLIA AQUILANA DENUNCIATA PER TRUFFA

L’Aquila, 7 gennaio 2012 – A conclusione di attivita’ d’indagine intrapresa su segnalazione della S.G.E. i militari del N.O.R.M. hanno denunciato alla competente autorita’ giudiziaria una famiglia di quattro cittadini aquilani per il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed invasione di edifici pubblici.

La famiglia di P.V., classe 58, aveva ottenuto l’assegnazione di un alloggio presso il “Progetto C.A.S.E.” aggregando al nucleo familiare anche gli anziani suoceri del capo famiglia, tutti aventi diritto in quanto titolari di abitazioni inagibili ed in zona rossa. Il Comune quindi aveva assegnato loro un appartamento con ben tre camere da letto (piuttosto raro durante la fase emergenziale in cui le persone da sistemare erano numerosissime, oggi maggiormente disponibile mano a mano che i cittadini rientrano nelle loro abitazioni di proprieta’), in modo tale che i coniugi ed i fratelli avessero ciascuno una camera da letto e due stanze da bagno (e non costretti a dormire in salone su divano letto come e’ toccato a numerose famiglie).

Ad un certo punto tuttavia i due anziani suoceri hanno deciso di fruire di una diversa forma di assistenza ed hanno comunicato alla competente struttura di rilasciare l’alloggio.
A quel punto il resto della famiglia ha iniziato a produrre una serie di certificati medici attestanti situazioni di stress situazionale da parte delle donne di casa, come anche la necessita’ di vivere in ambiente “sterile” (e quindi in camera singola!) di uno dei componenti al fine di conservare il diritto all’alloggio tanto grande. Peccato che il giovane cardiopatico sia risultato svolgere attivita’ sportiva professionale a livello agonistico, e dunque abituale frequentatore di docce, spogliatoi ed ambienti comuni!

La famiglia aveva adito anche il T.A.R. rivendicando il diritto alla permanenza, ottenendo tuttavia una sentenza contraria ed una intimazione a rilasciare l’alloggio per uno piu’ piccolo in modo da poter redistribuire le strutture a disposizione del Comune ai nuclei familiari effettivamente bisognosi.

I quattro tuttavia si sono rifiutati di ottemperare e sono rimasti nell’abitazione. Da qui la denuncia per truffa ed invasione di edifici pubblici. (AGI)