TERREMOTO: MONTI VUOLE CHIUDERE L’EMERGENZA ENTRO I PRIMI MESI DEL 2012

L’Aquila, 28 dicembre 2011 – Proroga solo per i primi mesi del 2012, obbligo di superare l’emergenza con revisione della macchina burocratica, concentrazione degli sforzi per avviare la ricostruzione degli edifici ‘E’ e dei centri storici.

Nelle prossime ore verrà firmata l’ordinanza per prorogare le spese relative all’emergenza. Successivamente, come richiesto dal Ministero dell’Economia, si lavorerà alla revisione della spesa individuando le possibili razionalizzazioni e i necessari interventi di snellimento in merito alla macchina complessiva della emergenza. Richiesto il massimo sforzo sulla ricostruzione, confermando la validità di passare attraverso i piani della ricostruzione che 20 Comuni hanno già egregiamente concluso.

E’ questa la risposta del governo che oggi pomeriggio a palazzo Chigi ha ricevuto una il commissario Gianni Chiodi. Riunione allargata al commissario vicario Antonio Cicchetti, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, del vice premier, Vittorio Grilli, del capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli e del Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.

Un sostegno adeguato e garanzie precise da parte del governo nazionale all’Abruzzo chiedeva Chiodi per risolvere la difficile situazione di emergenza sociale, economica ed abitativa che colpisce la zona del cratere sismico. Si è trattato del primo confronto ufficiale legato al post-sisma in Abruzzo, fortemente voluto dal commissario per esporre al governo le innumerevoli problematiche legate all’emergenza e alla ricostruzione dei territori danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009.

“E’ stato un incontro interlocutorio in cui il premier Monti e il suo governo hanno mostrato disponibilità – ha commentato Chiodi all’uscita – Nel frattempo bisognerà fare una sorta di spending review e attivare tutte le procedure acceleratorie della fase della ricostruzione: alla fine ci sarà la riunificazione delle contabilità; non si parlerà più di emergenza, non siamo più nell’emergenza. Al momento dunque, – ha concluso – non è possibile esprimere un giudizio sull’esito dell’incontro. Vediamo come evolve la situazione nei prossimi giorni”.