27 dicembre 2011 – Sono arrivati quasi a quota 100 mila a settimana gli italiani beffati dall’influenza o da virus ‘cugini’. L’aumento dei casi si conferma lento e costante, secondo gli ultimi dati raccolti dai medici sentinella della rete di sorveglianza Influnet: nell’ultima settimana monitorata (12-18 dicembre) i casi sono a quota 97.800, contro i circa 80 mila di quella precedente. E il Natale sarà in linea con la stagione, ancora all’insegna dello “scampato pericolo”, sottolinea Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano.
“Siamo ancora in una fase prestagionale – spiega all’Adnkronos Salute – ma se durante le feste le famiglie italiane non saranno ancora ‘decimate’ dai virus invernali, Natale e Capodanno faranno da incubatore. E gli effetti si vedranno al rientro. Soprattutto quando i bambini torneranno sui banchi di scuola”.
I casi post-natalizi arriveranno a quota 140-150 mila, con un aumento del 50%, stima il virologo, ma il cammino verso la fase più pesante della stagione influenzale è ancora lungo. Durante le vacanze, osserva Pregliasco, “viaggi, baci e abbracci facilitano il lavoro dei virus influenzali”. Anche la temperatura sarà ‘complice’ dell’aumento dei casi. “Il freddo intenso è arrivato da poco, le temperature ora sono davvero invernali. Se questa situazione, come sta già succedendo, si protrae per un periodo prolungato, si creano le condizioni ideali per la diffusione dei virus influenzali. Mentre le sindromi influenzali si avvantaggiano degli sbalzi termici”.
Per ora la regione italiana più influenzata appare il Piemonte con un’incidenza settimanale di 4,31 casi per mille assistiti. Quella ancora ‘graziata’ dal contagio è invece la Puglia, dove l’incidenza si mantiene su 0,39 casi per mille assistiti.
Le indicazioni che arrivano dagli isolamenti di virus nei laboratori “sono quelle attese. A circolare – precisa Pregliasco – sono proprio i virus presenti nel vaccino. In questa settimana abbiamo osservato qualche caso in più a carico dei medici della rete di sorveglianza. Ma anche i numeri sono quelli che ci aspettavamo. Sarà una stagione influenzale mite. La fase che stiamo attraversando è quella che precede la salita. L’arrivo del picco che non raggiungerà comunque livelli drammatici, è previsto per fine gennaio, primi giorni di febbraio”.
Nonostante i segnali positivi che arrivano dal monitoraggio, il virologo torna a sottolineare l’importanza della vaccinazione. “Lancio un appello ai ritardatari: potete ancora immunizzarvi – ricorda Pregliasco – Quest’anno le persone che hanno fatto il vaccino contro l’influenza sono poche. Secondo le prime stime il livello di copertura è più basso, si sono sottoposte all’iniezione preventiva circa il 10-15% in meno rispetto all’anno scorso. Ricordo che l’influenza miete comunque vittime fra le persone fragili”.
(Adnkronos)