16 dicembre 2011 – Il carrello della spesa difficile da riempire, il lavoro che non arriva mai, la paura di mettere su famiglia: meno matrimoni, meno figli. Tre istantanee del «rapportone» Istat, l’annuario che ogni 12 mesi prova a fotografare l’Italia.
Il Paese in recessione
Le persone in cerca di occupazione sono 2.102.000, 158.000 in più rispetto al 2009 (+8,1%). L’aumento della disoccupazione riguarda soprattutto coloro che dichiarano di cercare un lavoro da 12 mesi e più, cresciuti a distanza di un anno di 152 mila unità (+17,7%). La spesa delle famiglie, invece, è aumentata di appena 11 euro rispetto al 2009 raggiungendo i 2.453 euro medi al mese (+0,5%)La salute
Lo stato di salute degli italiani è buono, ma più per gli uomini che per le donne. Nel 2011, il 71,1% della popolazione valuta positivamente il proprio stato di salute: e fra gli uomini la percentuale è più alta (75,1%) rispetto a quella femminile (67,2%). Quanto alle patologie croniche, il 38,4% delle persone dichiara di esserne affetto, ma la percentuale sale notevolmente, raggiungendo l’86,2%, fra gli ultrasettantacinquenni. Le malattie croniche più diffuse sono l’artrosi/artrite (17,1%), l’ipertensione (15,9%), le malattie allergiche (10,3%), l’osteoporosi (7,2%), la bronchite cronica e asma bronchiale (6,1%) e il diabete (4,9%).
La giustizia
Tra il 2008 e il 2009 i reati registrati nel nostro Paese sono diminuiti del 3,9%, a conferma di un trend discendente che – dopo il picco del 2007 – aveva visto una forte contrazione (-10,2%) nell’anno successivo. Ma la larga maggioranza (61,1%) resta opera di ignoti, mentre in un altro 18,8% dei casi viene disposta l’archiviazione a vario titolo e solo nel restante 20,1% dei casi si dispone l’inizio dell’azione penale a carico dell’indagato (o degli indagati). Nello specifico, oltre un terzo (il 36%) dei procedimenti di primo grado viene trattato negli uffici del giudice di pace, i restanti (63,7%) sono di competenza dei tribunali.
Sos carceri
Al 31 dicembre 2010, sono 67.961 le persone detenute negli istituti di pena, il 4,9% in più rispetto a un anno prima. La capienza regolamentare risulta superata in tutte le regioni italiane, con valori compresi fra i 108 detenuti per 100 posti letto regolamentari del Trentino Alto Adige e i 203 della Puglia. La media nazionale è di 160 detenuti per 100 posti letto, a riprova che l’effetto di svuotamento delle carceri a seguito dell’indulto concesso del 2006 è stato più che compensato da nuovi ingressi o reingressi.
La cultura
Aumentano le visite nei musei mentre si riducono i numeri di libri pubblicati e letti , intanto il cinema resta in cima alle preferenze in materia di consumi culturali e di spettacolo, fatta eccezione per la tv (consumo consolidato per il 94% della popolazione), ed è complessivamente positivo il trend per tutti gli spettacoli dal vivo, avvenimenti sportivi compresi. Oltre 37 milioni e 337mila persone hanno visitato, nel 2010, i 424 luoghi di antichità e arte (di cui 208 musei e gallerie e 216 monumenti e aree archeologiche) presenti nel nostro Paese, con un robusto incremento rispetto all’anno precedente (circa 5 milioni in più). In particolare, aumentano del 40% i visitatori degli istituti a ingresso gratuito, mentre è molto più contenuta la crescita dei visitatori degli istituti a pagamento (+6%).
Il web acciuffa la carta
In Italia le percentuali sull’uso del pc hanno ormai eguagliato quelle sulla lettura di libri e giornali. nel 2011 legge un quotidiano almeno una volta a settimana il 54% delle persone in età scolare, mentre il 45,3% si dedica alla lettura di libri. Quest’ultima percentuale risulta in calo rispetto all’anno precedente (era il 46,8%), come pure quella di lettori ‘forti’, cioè coloro che hanno letto 12 libri e più in un anno (13,8% rispetto al 15,1% del 2010). I giovani di 11-14 anni sono i lettori più accaniti (62%), pur registrando un calo in confronto a un anno prima (65,4%). Gli uomini leggono di più i quotidiani (60,3% contro il 48,1% delle donne), mentre le donne preferiscono i libri (51,6% contro il 38,5% degli uomini) e ne leggono in maggior numero. In costante crescita risultano invece gli utilizzatori del personal computer e di Internet, i quali rappresentano ormai, rispettivamente, il 52,2% (51% nel 2010) e 51,5% (48,9%) della popolazione di 3 anni e oltre. L’uso del pc, continua l’Istat, tocca il livello massimo tra i 15 e i 19 anni (quasi 9 ragazzi su dieci), ma gli utilizzatori aumentano anche fra i 65-74enni (14,9% contro il 13,7% di un anno prima), per scendere al 3,3% fra gli ultra settantacinquenni.
Da lastampa.it