L’Aquila, 13 dicembre 2011 – L’Assemblea cittadina dell’Aquila ha iniziato un percorso di attenzione alle prossime elezioni amministrative. L’assoluta insufficienza dei partiti politici nella gestione del dopoterremoto impone la necessità di un cambio radicale nei metodi e nei modi di amministrare la cosa pubblica che valorizzi al massimo la partecipazione dei cittadini e l’espressione e l’impegno concreto di tutte le energie positive presenti sul territorio.
L’Assemblea cittadina, pur non essendo direttamente interessata alla scadenza elettorale, ritiene che il governo della città non possa essere lasciato nelle mani di un ceto politico incapace di confrontarsi e di essere propositivo e, soprattutto, non in grado di superare i burocratismi di una classe dirigente ampiamente inadeguata.
La città dell’Aquila si trova oggi ad affrontare circostanze eccezionali, in una situazione di crisi nazionale e internazionale senza precedenti, che richiedono capacità di visione, concretezza operativa e abilità di coinvolgimento di tutta la cittadinanza, nel definire un progetto di rinascita morale e materiale della città che attivi soprattutto i giovani in un cimento futuro che non appare roseo.
Ma non si tratta solo di ricostruzione materiale: in gioco è la sopravvivenza della città. Da troppo tempo in essa convivono individualismo, corruzione economica e politica, immobilità istituzionale e ciò è destinato a pregiudicare qualsiasi ipotesi di sviluppo positivo.
E’ possibile immaginare un altro destino per una città che nel dopoterremoto si è imposta al mondo intero per dignità, capacità di affrontare la sofferenza, e per la sua resistenza?
L’Assemblea cittadina pensa che un futuro per L’Aquila possa esistere se la città sarà ricostruita migliore di prima e che questo sia possibile solo se la sua futura classe dirigente sarà capace di accogliere il cambiamento e l’innovazione, se sarà altezza di stare al passo con i tempi e di immettere nel circuito politico-amministrativo l’ informazione, la trasparenza e la partecipazione.
L’occasione di questo cambiamento può essere intravista nella scadenza elettorale: proviamo a dare voce al merito, a tutte quelle energie positive attivate nel dopoterremoto, spesso in conflitto con le istituzioni centrali e locali. Cerchiamo di definire insieme un programma di rinascita, per affrontare in modo unitario il rinnovo dell’Amministrazione, con metodo che sia nuovo, aperto e trasparente e che superi le improficue logiche di chiusura ed autosufficienza.
Cerchiamo di mettere in pratica quei concetti di inclusione e trasparenza con un metodo nuovo che consenta la partecipazione di tutti. Un tentativo di cambiamento che non superasse le divisioni attuali è destinato comunque al fallimento, poiché la nostra città ha bisogno di affrontare sfide che richiedono l’unità di tutte le sue forze e di tutti i cittadini.
Perché non esplorare la possibilità di affrontare insieme il rinnovo dell’amministrazione , iniziando subito con l’individuazione delle liste e con la scelta di un unico candidato, in rappresentanza di tutte le espressioni della civicità?
La cittadinanza attiva potrebbe, se si realizzasse questo sogno, diventare davvero competitiva, rispetto alla vecchia politica, e potrebbe portare nell’Amministrazione comunale un rinnovamento reale, nelle scelte, nei metodi e nell’azione di governo.
Con un raggruppamento unitario, con programmi chiari e condivisi, con una squadra di donne e uomini nuovi, cementati dalle battaglie del post sisma per la ricostruzione e la rinascita , saremmo in grado di far riflettere le forze politiche tradizionali, e chiedere loro di appoggiare le nostre scelte. Se il percorso proposto non dovesse realizzarsi, avremmo disperso tante energie, ottenendo risultati assolutamente insufficienti a segnare un cambiamento reale nei metodi e nelle azioni di governo. Avremmo disperso una potenzialità grande e gli interessi, anche quelli non trasparenti, seguiterebbero a gestire, ad uso privato, gli interventi che nei prossimi cinque anni domineranno la ricostruzione.
Se falliremo questa grande opportunità, la trasparenza, la partecipazione e la coesione saranno parole vuote, ciò che conterà saranno solo le vecchie logiche di potere.
Se il terremoto ci ha davvero insegnato qualcosa, superiamo le nostre paure e le nostre diffidenze: anche a L’Aquila è possibile attivare metodi nuovi che portino le forze di rappresentanza a confrontarsi in modo aperto ed a scegliere il migliore programma per la città e la migliore squadra di governo.
Per le considerazioni illustrate, l’Assemblea Cittadina si farà carico di organizzare una serie di incontri cui saranno invitati a partecipare quanti hanno a cuore le sorti della città e sono disposti a contribuire con idee o progetti ed a spendersi con sincera disponibilità per prefigurare un futuro possibile per la nostra città.