5 dicembre 2011 – Gli italiani? Un popolo che ha accentuato i suoi caratteri individualistici e poco inclini alle regole ma anche piu’ litigioso per far valere le proprie ragioni. Lo sostiene il Censis nel suo nuovo Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese in cui si descrive ”un clima sociale in cui si afferma con forza la primazia dell’io e la convinzione che le regole, anche quelle scritte, siano relative”.
Un recente studio rileva, ad esempio, che ben l’85,5% degli italiani si arroga il diritto di essere il giudice unico dei propri comportamenti, affermando il primato della coscienza individuale.
Questo atteggiamento e’ confermato dal 67,6% che ribadisce che le regole non devono soffocare la liberta’ personale. Una liberta’, nota il Censis, che puo’ arrivare persino all’utilizzo delle cattive maniere per difendersi da quello che si considera un sopruso.
”Di fronte a una morale collettiva di questo tipo, non ci si deve stupire se i comportamenti individuali siano improntati a una crescente litigiosita”’, sottolinea ancora l’istituto di statistica che ricorda che i dati sui reati denunciati rivelano come negli ultimi cinque anni siano aumentati i reati violenti contro le persone o contro le cose.
Il fenomeno di una maggiore violenza e litigiosita’ trova la sua espressione piu’ compiuta, afferma il Rapporto, anche nelle liti tra vicini, ”visti come i primi nemici da attaccare e da cui difendersi, tanto che le aule dei tribunali sono intasate dalle controversie civili e penali tra condomini”.
In questo clima non sembrano salvarsi neppure le famiglie con il dato della diminuzione dei matrimoni a fronte dell’aumento di separazioni divorzi: nel 2009 in Italia ci sono state 85.945 separazioni, ovvero 296,9 per mille matrimoni, e 54.456 divorzi, vale a dire 180,8 ogni mille matrimoni.
Altro dato che rivela l’aumento del conflitto nel nostro paese e’, sempre secondo il Censis, quello relativo agli incidenti scoppiati nelle manifestazioni di piazza, ”enormemente” cresciuti nell’ultimo anno. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, infatti, nel periodo che va dal luglio 2010 al giugno 2011 in Italia si sono svolte 241 manifestazioni di piazza con disordini, il 53,5% in piu’ rispetto all’anno precedente, con un totale di 556 persone ferite, 1.486 denunciati e 100 arrestati.
(ASCA)