L’Aquila, 28 novembre 2011 – La Cils e’ pronta alla protesta dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di Decreto Legislativo che prevede la riforma di privatizzazione della Croce Rossa Italiana. “Siamo in attesa del testo definitivo del D.Lgs. ma se si dovesse trattare dello stesso schema di riforma presentato il 3 novembre scorso siamo pronti alla protesta, perche’ la bozza non contiene le necessarie garanzie occupazionali ne’ per i lavoratori a tempo indeterminato ne’ per quelli a tempo determinato – dichiara Vincenzo Traniello, segretario generale della Cils Fp Abruzzo-.
Si tratta di un blitz inaccettabile, perche’ l’approvazione del testo e’ avvenuta in modo surrettizio ed e’ stato disatteso l’impegno del Governo ad attivare un tavolo di confronto con il sindacato”. La Cisl Fp e’ favorevole ad una riorganizzazione della Cri per migliorare i servizi ai cittadini e valorizzare la professionalita’ dei lavoratori ma – dice il sindacato – siamo fermamente contrari a qualunque riforma che non tuteli i lavoratori.
“Se il decreto non dovesse prevedere forme di tutela dei lavoratori metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione sia livello nazionale che territoriale, perche’ sono a rischio 1600 posti di lavoro a tempo determinato e 1200 a tempo indeterminato – dichiara Ferdinando De Lellis, segretario regionale della Cisl Fp”. Sempre stando alle dichiarazioni del sindacato “la riforma contiene un inaccettabile ridimensionamento dell’Ente e la riduzione dei servizi al cittadino.
La Cri non puo’ essere smantellata ne’ ridimensionata perche’ rappresenta un corpo importante del prestigio dell’Italia nel Mondo. La Cri offre servizi professionalizzati alle persone, che hanno bisogno di essere aiutate e assistite, non si tratta solo di pronto soccorso e trasporto d’emergenza, la Cri e’ impegnata nel trasporto di infermi, dializzati; si occupa di assistenza domiciliare agli anziani, ai minori, ai diversamente abili, ai senza dimora, ai pazienti con gravi deficit psico-motori; offre servizi alle mense sociali, agli immigrati nell’accoglienza ed ha una forte esperienza e capacita’ nella gestione delle emergenze.
Tutto cio’ – sottolinea la Cisl Abnruzzo – avviene grazie al patrimonio di competenze e professionalita’ dei lavoratori, dei volontari e del personale militare. Il sindacato chiede che venga abbandonato il progetto di privatizzazione e la collaborazione da parte del Governo, aprendo un tavolo di confronto e di concertazione con le organizzazioni sindacali, per dare una prospettiva ad un Ente, che deve rimanere pubblico conservando le articolazioni territoriali rendendole piu’ efficienti per garantire ai cittadini un sistema di welfare migliore. (AGI)