“Questa e’ una terra estremanente rischiosa, perche’ e’ rischiosa sotto il profilo sismico e sotto il profilo idrogeologico, i due piu’ importanti rischi che interessano il nostro Paese e che in questa terra ci sono e ci sono massicciamente”.
Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrieli dialogando con i giornalisti a Lamezia Terme. “Dal punto di vista sismico – ha aggiunto Gabrielli – questa e’ la regione in assoluto piu’ sismica, perche’ non c’e’ un solo comune che non sia in zona 1 o 2, e quindi anche le cose che stiamo facendo in questa terra hanno un’importanza decisiva.
Se poi a questa pericolosita’ ci aggiungiamo che nel corso del tempo si e’ costruito non sempre in maniera corretta, che le case e le strutture strategiche non sono sempre all’altezza della situazione, si capisce che il quadro generale e’ di ragionevole preoccupazione.
Io credo che dobbiamo passare da una cultura della scaramanzia e dell’attesa messianica – ha aggiunto il capo della Protezione civile – e sviluppare sempre piu’ la cultura della consapevolezza. Questo e’ un territorio a rischio e bisogna essere consapevoli di cio’, per questo devo essere formato e informato sul comportamento da tenere in caso di rischio.
Non sempre si ha la giusta cultura e non semrpe si ha la giusta sensibilita’ alla prevenzione”. Il fatto che in Calabria da qualche mese si stia lavorando a questa esercitazione, ha concluso Gabrielli, “mi conforta perche’ vuol dire che al di la’ delle compelssita’ delle situazioni, esiste anche una volonta’ da parte delle istituzioni e della collettivita’ a cambiare mentalita’”
ESERCITAZIONE CALABRIA 2011
Si svolge dal 25 al 27 novembre l’esercitazione nazionale di protezione civile Calabria 2011.
L’esercitazione – organizzata prevalentemente per posti di comando – prevede la simulazione di un severo terremoto sul territorio calabrese.
L’esercitazione è organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Regione Calabria, con il coinvolgimento delle Province e Prefetture Utg calabresi – Catanzaro Cosenza, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria – e dei Comuni.
I lavori prendono il via il 25 novembre, con iniziative rivolte alle scuole. Il 26 novembre è dedicato alla fase esercitativa vera e propria ed è previsto un debriefing conclusivo il 27 novembre.
Lo scenario
L’evento storico di riferimento è il terremoto del 28 marzo 1783 delle ore 18.55, con un’intensità massima del X-XI della Scala Mercalli. Questa scossa fa parte di un periodo sismico iniziato il 5 febbraio 1783 e durato oltre tre anni. La scossa del 28 marzo è stata avvertita in tutta l’Italia meridionale, dalla Sicilia, a Napoli, alla Puglia meridionale.
L’area maggiormente colpita è a sud di Catanzaro e rappresenta la localizzazione più settentrionale tra le aree più danneggiate dell’intero periodo sismico. La scossa ha avuto effetti catastrofici in 12 località. Altre 25 hanno subito effetti distruttivi e si sono registrati gravi danni in 71 paesi.
In seguito alla scossa del 5 febbraio 1783 e a quelle immediatamente successive molte persone hanno abbandonato le loro case, costruito ripari provvisori e vissuto per alcune settimane fuori dai centri abitati. Questo comportamento ha evitato che la scossa catastrofica del 28 marzo 1783 provocasse un elevato numero di vittime in rapporto all’intensità dell’evento.
Le scosse hanno provocato imponenti effetti sul suolo e in particolare frane, fenomeni di liquefazione e apertura di fratture. Il margine settentrionale dell’Aspromonte e la Piana di Gioia Tauro hanno subito gli effetti più importanti: movimenti franosi di scivolamento e distacco che in alcuni casi hanno trascinato interi centri abitati e ostruito corsi d’acqua, determinando la formazione di centinaia di laghi.