“Dal ‘300 ad oggi, L’Aquila e’ stata interessata da 18 terremoti che hanno comportato seri danni per la citta’, una media di due terremoti per secolo. Quelli piu’ importanti si sono verificati nel 1349, nel 1461, nel 1703 e nel 2009”.
Lo ha detto oggi in aula il geologo dell’Ingv, Carlo Meletti, nel corso della sua testimonianza come consulente del pm, nell’ambito del processo sul crollo della palazzina in via Gabriele D’Annunzio in cui il 6 aprile del 2009, sono morte 13 persone.
Dopo di lui e’ stato sentito un altro consulente sempre del pm, Domenico Liberatore, ordinario dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma, chiamato a determinare le caratteristiche del terremoto del 6 aprile.
“Il terremoto del 6 aprile 2009 – ha detto Liberatore – e’ stato meno forte dei due precedenti”. E ancora: “Quello del 2009 non e’ stato un terremoto eccezionale, ed e’ stato possibile anche stimare un periodo di ritorno di 325 anni, tenendo in considerazione la magnitudo di 6,3 della scala Richter”.
Sempre secondo l’esperto, il sisma del 1349 ha avuto un magnitudo di 6,3 della scala Richter; quello del 1461, 6,5; quello del 1703, 6,7 e quello del 2009, 6,3.
Per il crollo dell’edificio di via Gabriele D’Annunzio, sono imputati per i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni, l’ingegnere Fabrizio Cimino, 50 anni, e il tecnico Fernando Melaragno, 62 anni.
I due si sono occupati di una ristrutturazione del palazzo crollato. Ugualmente sotto accusa, ma la sua posizione e’ stata stralciata anche qui per un problema di notifiche, anche l’ottuagenario Filippo Impicciatore residente in Venezuela, imputato per le discusse tecniche di costruzione adottate nel 1961 e per “l’uso di materiale scadente”.