INTIMIDAZIONI A GIUDICE: DOPO L’AUTO INCENDIATA, DUE INDIVIDUI NE VIOLANO LA PROPRIETA’

Martinsicuro (Teramo), 22 novembre 2011 – Il giudice del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, era ancora nel suo ufficio quando due individui, passando per il cancelletto di un’abitazione confinante con il cortile del magistrato, sono penetrati nella proprieta’ privata. Sono stati visti da un testimone che pero’ e’ riuscito a scorgere solo le sagome avendo problemi agli occhi.
I due balordi, non si sa se possano essere gli stessi che nella notte tra venerdi’ e sabato hanno dato fuoco alla sua auto e a quella del maresciallo Spartaco De Cicco, sono poi scappati dal retro. L’inquietante episodio si e’ verificato intorno alle 18,30 di ieri e la dice lunga sul senso di sfida lanciato dalla criminalita’ alle istituzioni.
Ieri il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica avrebbe dovuto assegnare la scorta al magistrato. Ma non c’era nessuno e cosi’ i magistrati della Corte d’appello dell’Aquila Armanda Servino e Aldo Manfredi, il presidente del tribunale di Teramo Giovanni Spinosa, il giudice del tribunale di Giulianova Giovanni Cirillo assieme ad altri cinque magistrati hanno improvvisato un sit in davanti al abitazione della Tommolini in via Colombo a Martinsicuro in segno di protesta e di solidarieta’ con la collega.
Sono stati a presidiare l’abitazione del gip minacciato fino a verso l’una, facendole compagnia all’esterno. A svolgere il servizio di vigilanza, quello vero stavolta, c’erano sei carabinieri, due dei quali sono rimasti a fare la scorta al giudice fino a questa mattina. In tanti hanno partecipato al sit in. Gente comune, il sindaco di Martinsicuro Abramo Di Salvatore, giornalisti e fotografi.

TOMMOLINI, “COLPITO CIO’ CHE RAPPRESENTO”
“Hanno colpito me ed il maresciallo De Cicco per colpire le Istituzioni che rappresentiamo”. Poche ma significative le parole pronunciate dal giudice Marina Tommolini “scortata” fino a poco prima dell’una dai colleghi sotto la sua abitazione a Martinsicuro. Percepisce il magistrato la presenza di una criminalita’ piu’ organizzata e qualificata che quando incendia autovetture non lo fa a caso e con metodi da vandalo dell’ultima ora, ma con tecnica e strategia. Tommolini e De Cicco sono entrambi di Martinsicuro, abitano a poca distanza tra loro. Lei e’ un magistrato, l’altro un carabiniere dei reparti investigativi. Intanto c’e’ la presa di posizione del sindaco di Martinscuro, Abramo Di Salvatore, che minaccia le proprie dimissioni. “Sono pronto a dimettermi da sindaco anche se mancano sei mesi alla fine del mio mandato . Il mio e’ un atto forte che sono pronto ad assumere. Sono anni che insisto per un posto di polizia fisso ma vedo insensibilita’; finora non ho ottenuto risultati. Tra Teramo ed Atri ci sono 160 agenti di polizia, da noi nessuno. Martinsicuro ha la sua priorita’”

MAGISTRATI, “UOMINI DI STATO SOLI”
Quelli che hanno partecipato al sit in sono giudici indignati. Uomini e donne dello Stato che avvertono il senso di abbandono dallo Stato e che, a chiare lettere, fanno capire che lo Stato ha abbandonato questa parte del territorio abruzzese. Non si sottrae a dichiarazioni il presidente del tribunale di Teramo, Giovanni Spinosa. “La nostra è una manifestazione spontanea a difesa di un nostro giudice oltraggiato in questo modo, per ben due volte nel giro di tre giorni. Con grande lucidita’, senza perdere di vista il ruolo che ricopriamo, siamo qui a dire alla collega Marina Tommolini che le vogliamo bene. Vogliamo darle quella sicurezza che in questo momento non riesce ad avere”. Alza il livello di allerta l’ex giudice di Teramo ed ora consigliere in Corte d’appello all’Aquila, Aldo Manfredi. “Ho la sensazione che non sia stato dato risalto a quello che consideriamo un attacco allo Stato ed alle istituzioni. E’ un territorio, questo, che deve essere recuperato con la presenza dello Stato che qui manca. Fatti del genere succedono solo in Calabria e nemmeno piu’ in Sicilia. Il livello criminale si e’ elevato qui, e’ un territorio chiaramente inquinato da presenza di criminalita’ extracomunitaria e nazionale. Quando dirigevo il tribunale di Giulianova, dicevo che questa parte di territorio provinciale e’ la “stazione Termini “, intendendo dire con cio’ che qui arriva di tutto. E’ il territorio piu’ degradato di tutta la Regione. Dico da giudice della Corte d’appello che e’ un territorio abbandonato. La gran parte dei processi arrivano proprio da qui. Assolutamente bisogna istituire un commissariato di polizia”.

– Immagine di Repertorio –

(AGI)