L’Aquila, 21 novembre 2011 – Da giorni i media, regionali e non solo, sono tornati ad occuparsi con insistenza dell’orso bruno marsicano animale che rientra nella specie della fauna protetta italiana.
D’estate le loro scorribande nelle piccole borgate alla periferia del Parco Nazionale quando assaltano i pollai e le stalle di contadini e fanno strage di polli, conigli e altri animali domestici oppure quando di notte la gente li vede muoversi per le viuzze di questi piccoli centri suscitano emozioni forti, o addirittura paura, sopratutto se si tratta di incontri ravvicinati.
Per diversi anni il rapporto tra le popolazioni di plantigradi di queste zone e la gente e’ stato un valore aggiunto alla offerta turistica del territorio. Anzi molto di piu’, un vero amico tanto che a San Sebastiano di Bisegna piccola comunita’ in provincia dell’Aquila ne avevano fatto un simbolo. All’orso che frequentatava spesso il paese gli agricoltori, nonostate i danni ai propri allevamenti di polli e conigli e nonostate le distruzioni dei raccolti di granturco o mele, si erano comunque affezionati.Tanto che lo avevano battezzato. A lui avevano imposto il nome di ‘Bernardo’ mentre alla sua compagna il nome di ‘Gemma’. E per diversi anni in piena estate veniva organizzata anche una festa in loro onore con tanto di musica e suoni.
Da qualche tempo pero’ il rapporto tra uomo e orsi da queste parti non e’ piu’ lo stesso. La scorsa estate gli animali si sono spinti anche piu’ avanti. Nel mese di luglio un esemplare era stato avvistato in una piazzetta nel centro storico di Scanno e i bambini che giocavano tranquillamente un esemplare maschio di grosse proprozioni se lo son visti sbucare da dietro una vettura. L’orso marsicano vive nell’Appennino Centrale, in particolare nelle Montagne d’Abruzzo. (Adnkronos)