DETRAZIONE FISCALE DEL 55%: NESSUNA PROROGA DEGLI INCENTIVI PER IL 2012

Nel 2012 non sarà più in vigore il meccanismo delle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici e per il risparmio energetico. La legge di Stabilità (ultimo atto del quarto Governo Berlusconi, prima di passare il testimone al Governo presieduto dal tecnico Mario Monti) è stata approvata ma in essa non  è stata inserita la proroga per il bonus del 55% che, quindi, con la fine del 2011 esaurirà il suo periodo di vigenza.

Attualmente, infatti, non si prevedono ripensamenti dell’ultima ora e nella Legge di Stabilità (“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”) non si prevedono neanche ipotesi di riduzione delle percentuali di detrazione per alcune tipologie di intervento,  come inizialmente paventato. Un’ipotesi, quella della riduzione degli incentivi, verso la quale la maggior parte delle associazioni del settore, come ad esempio Uncsaal e FederlegnoArredo, avevano manifestato la propria contrarietà ed avevano proposto, invece, anche per il solare termico, un meccanismo  di incentivazione simile al Conto Energia del fotovoltaico.
Gli interventi attualmente in corso seguiranno il loro iter naturale ma, dall’anno di imposta 2013, non sarà più possibile portare in detrazione le spese per gli interventi finalizzati al risparmio energetico.


La detrazione  dalle imposte sui redditi (Irpef per le persone fisiche ed Ires per il reddito d impresa)  pari al 55% delle spese sostenute prevedeva una ripartizione delle spese in dieci rate annuali, di pari importo, per gli interventi eseguiti nel 2011 (nel 2009 e 2010 la detrazione andava ripartita in 5 rate annuali di pari importo). Le spese che era possibile portare in detrazione riguardavano:
  • la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • il miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti);
  • l’installazione di pannelli solari;
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
I limiti di spesa sui quali calcolare la detrazione variavano in funzione del tipo di intervento. 

 Vista la mancata proroga c’è già chi ha pensato di correre ai ripari, rivolgendosi a Monti: il Consiglio Nazionale degli Architetti, ad esempio, ritiene che Il rifinanziamento del bonus del 55% per le ristrutturazioni edilizie eco compatibili che, senza alcun intervento, terminerà a fine dicembre, debba essere  uno dei primi atti del Governo che verrà. Il credito d’imposta per la riqualificazione energetica degli edifici è stata una misura importante sia sotto il profilo ambientale che economico, e lo sarà ancora di più in futuro poiché il nostro Paese è ogni giorno alle prese con le drammatiche conseguenze del grave degrado del patrimonio edilizio e – come dimostrano le tragedie avvenute nelle scorse settimane – con l’assenza di un coerente progetto di manutenzione territoriale”.“L’utilizzo del bonus”-proseguono gli architetti-“Ha contribuito a sostenere il settore dell’edilizia che – come è noto – è quello che risente maggiormente della crisi e che si trova in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e – soprattutto – delle future prospettive lavorative”.“Contestualmente –  il bonus del 55% ha inciso profondamente sul contenimento dei consumi energetici e, permettendo a soggetti privati di detrarre parzialmente i costi degli interventi, ha contribuito in modo rilevante all’emersione di molte attività altrimenti destinate ad alimentare il sommerso costituendo, di fatto, un efficace strumento di contrasto dell’evasione fiscale“La politica – conclude il CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori e Conservatori ) – dia la prova di voler investire concretamente per il futuro del Paese e di voler far fronte alla tutela del territorio e del patrimonio edilizio introducendo o mantenendo – come nel caso dell’eco bonus – misure concrete per lo sviluppo qualitativo dell’intero comparto edilizio.

Fino ad oggi,in effetti, le detrazioni fiscali del 55% hanno dimostrato di contribuire alla emers’one del sommerso ed hanno creato, secondo i dati ENEA, un buon indotto economico in un perido difficile di crisi economica. Sempre secondoi dati ENEA, poi, il meccanismo delle detrazioni ha contribuito alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera:  nel 2009, ad esempio, si è  registrata una diminuzione di 317 mila tonnellate a fronte di una spesa di 1,4 miliardi di euro, il 3% della diminuzione totale di emissioni del settore residenziale che, da qui al 2020, dovrebbero scendere del 20%.

Resta da capire, dunque, se il nuovo Governo tenterà di trovare strade alternative per raggiungere gli obiettivi fissati in sede europea e se, in caso di mancanza di provvedimenti, il mondo economico si organizzerà autonomamente: ad esempio Uncsaal ha appoggiato di recente, ad inizio Novembre, la proposta di FINCO per l’adozione, da parte degli istituti di credito, di un “ecoprestito“, sul modello di quanto avviene in alcuni Paesi stranierei, come Francia e Inghilterra. L’ecoprestito prevederebbe l’erogazione di prestiti a tasso agevolato, per un massimo di 30 mila euro per ciascun beneficiario, per una serie di interventi di riqualificazione molto simili a quello previsti dalla normativa sulle detrazioni fiscali del 55%.

(di Andrea Marchetti – da GreenMe.it)